Sul canale YouTube della parrocchia di Budrio. Era ora che la più efferata strage del Medio Evo uscisse dai salotti culturali
CESENA. Finalmente se ne parla uscendo dai più o meno ristretti ambiti culturali cittadini. Domani (martedì 1 febbraio), dalle 21, a Budrio di Longiano saranno ripercorsi i tragici fatti legati all’eccidio di Cesena del 1377. Il 3 febbraio di quell’anno, nonostante la resa, venne uccisa la maggioranza della popolazione della città di Cesena dalle truppe mercenarie assoldate dallo Stato della Chiesa. L’eccidio, noto anche come “Sacco dei Bretoni”, ebbe risonanza in tutta Europa e viene ricordato come una della più grandi stragi di civili della storia medievale.
Il dibattito su questo pezzo di storia Europea che vede tristemente coinvolta Cesena sarà presentato in diretta su YouTube sul canale della parrocchia di Santa Maria Cleofa in Budrio e la relazione sarà a cura di Andrea Sirotti Gaudenzi, avvocato e studioso cesenate che sul Sacco dei Bretoni ha anche scritto un libro. “È possibile iscriversi al canale. In questo modo si verrà informati dei prossimi eventi”, informa don Filippo Cappelli, parroco di Budrio, giornalista e curatore della conferenza assieme a Emanuele Gobbi e a Paolo Amaducci.
Complimenti alla parrocchia di Budrio per l’iniziativa che ha il merito di accendere i riflettori su un tema importantissimo, ma al quale non è mai stato dato lo spazio necessario. Per la verità nell’ultimo periodo c’è stata un’inversione di tendenza partita col libro di Andrea Sirotti Gaudenzi. Ma serve fare di più per rendere il tema il più popolare possibile. Del resto stiamo parlando di una strage infinitamente più grave ed efferata della strage delle due torri. In tre giorni furono uccisi circa 4mila cesenati. Va da sé che una simile tragedia deve essere raccontata di più. Bisogna andare oltre all’intitolazione di una piazzetta. A Cesena, ad ogni piè sospinto, diamo spazio a Novello Malatesta e Renato Serra. E’ giustissimo, sono cesenati meritevoli che tanto lustro hanno regalato alla città. Ma si dovrebbe ricordare in modo adeguato anche quella strage. Dovrebbe diventare una costante fissa dei primissimi giorni di febbraio con passaggi anche nelle scuole perché è proprio partendo dai giovani che si deve intervenire per tenere vivi i ricordi raccontando la storia.
Fra l’altro è una vicenda non solo locale, ma ha riflessi anche europei. Siamo nel Medio Evo e il percorso verso l’Umanesimo è interrotto dalle atrocità della “Guerra degli Otto Santi”, dichiarata da Firenze e altre città italiane contro un papato che, confinato ad Avignone, sembra sempre più lontano dagli insegnamenti di Cristo. Ma il sacrificio dei cesenati darà impulso ad un nuovo capitolo della storia: il papa tornerà a Roma. E Cesena, ricostruita da Galeotto Malatesta, diventerà uno dei più vivaci centri del Rinascimento italiano.
Questo post è stato letto 283 volte