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Giulia Guazzaloca presenta “Umani e animali. 

RAVENNA. Venerdì 4 marzo alle 18 in sala D’Attorre di Casa Melandri, in via Ponte Marino 2, Giulia Guazzaloca presenterà il suo libro “Umani e animali. Breve storia di una relazione complicata”, edito da Il Mulino.

Il tema, ricchissimo e che comprende diverse prospettive di lettura, costituisce uno snodo chiave delle politiche per il benessere della comunità. Per questo sarà Igor Gallonetto, assessore con deleghe a Transizione digitale, Verde pubblico e riforestazione e Diritti degli animali ad introdurre la serata.

Giulia Guazzaloca, docente di Storia contemporanea, offre un’interessante chiave di lettura diacronica delle principali dinamiche connesse al tema del rapporto uomo-animale nella cultura occidentale, cercando di rispondere ad alcuni interrogativi che trascendono la cosiddetta “questione animale”, poiché riguardano da vicino le trasformazioni politiche, sociali e culturali dell’età contemporanea, ma anche temi che attengono alla filosofia morale, alla psicologia, alla bioetica e al diritto.

Il rapporto tra umani e animali necessita di una ricerca interdisciplinare e coinvolge diversi aspetti sia dell’agire pubblico che della vita privata delle persone. Si tratta di un filone di ricerca di grande interesse, in cui agli storici spetta il compito di spiegare le origini e le cause della relazione spesso “schizofrenica” tra noi umani e le altre specie, di ricostruire la progressiva legittimazione pubblica di istanze legate alla tutela e al benessere animale, e di indagare le connessioni esistenti tra le rivendicazioni animaliste e i temi del pacifismo, dell’ambientalismo e del femminismo.

L’autrice ripercorre i momenti storici e le riflessioni filosofiche che hanno contribuito a costruire nei secoli una visione del mondo gerarchica e antropocentrica, parzialmente contestata solo a partire dal Settecento illuminista e, in particolare, dal progressivo affermarsi degli ideali educativi delle nascenti classi borghesi. Gli animali, eroi muti delle due Guerre mondiali, furono protagonisti di retoriche patriottiche nei regimi fascista e nazista – ma anche oggetto di esperimenti di eugenetica e di collaudo nella corsa agli armamenti nucleari – e come, a partire dagli anni Settanta, le teorie di Peter Singer e Tom Regan, padri del liberazionismo animale, offrirono una sistemazione logica e razionale a questioni etiche fino ad allora tacciate di sentimentalismo. I paradossi sono evidenti anche nella società contemporanea dove i “pets”sono considerati parte integrante del nucleo familiare, viziati e amati, mentre gli altri animali vengono sistematicamente sfruttati, indossati, mangiati e utilizzati per il nostro divertimento. Si offre dunque l’opportunità di riflettere con maggiore consapevolezza sull’atteggiamento ambivalente e contraddittorio che spesso nutriamo nei confronti delle altre specie, sull’ambiguità storica dei nostri modelli culturali e sull’etica delle nostre scelte.

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