Site icon Romagna Post

Le occasioni sprecate per l’energia

Troppi interessi di bottega

CESENA. Chi è causa del suo mal pianga sé stesso è un proverbio italiano dal significato piuttosto chiaro: chi ha prodotto per proprio conto una determinata situazione che ha finito per danneggiarlo deve prendersela unicamente con sé stesso e non con altre persone o con la sorte avversa. Si tratta quindi, sostanzialmente, di un invito ad assumersi le proprie responsabilità. Ed è quello che dovrebbero fare i politici italiani. Di peccati da espiare ne avrebbero. Ma, al momento, è l’energia il motivo per il quale possono essere additati al pubblico ludibrio.

Dopo lo scoppio del conflitto in Ucraina, la dipendenza dalla Russia ci ha creato notevoli problemi. Ma lo sapevamo, nonostante ciò non solo non abbiamo fatto niente per evitarlo, ma abbiamo pure boicottato tutte le possibili alternative.

Dei 30 miliardi di metri cubi di metano che importiamo ogni anno da Mosca, una decina poteva essere sostituito sfruttando a pieno i giacimenti in territorio italiano e in acque italiane, mentre un’ altra decina sarebbe venuta dai giacimenti di Cipro e Israele attraverso il sistema Poseidon-Eastmed. Il primo progetto iniziò a tramontare con la propaganda anti-trivelle per poi schiantarsi definitivamente contro un sibillino “Piano per la transizione energetica sostenibile delle aree idonee”. Il secondo fu abortito nel 2019 dal governo del Popolo. Altre speranze venivano dai rigassificatori, rimasti però sulla carta a Gioia Tauro, a Porto Empedocle, a Brindisi. Per non parlare dei biodigestori per trarre gas dai rifiuti umidi e agricoli, finiti sotto attacco e mai costruiti in decine di località, dal golfo di Napoli a quello della Spezia. 

Non ci sono innocenti. otto le insegne del Pd, Emiliano e Bonaccini si sono scagliati contro l’ eolico marino, mentre Zingaretti ha congelato le autorizzazioni per gli impianti a sole e a vento sul suolo laziale. Misura adottata anche in Abruzzo e Calabria dalla destra, che ora ci sta pensando in Friuli e già una dozzina di anni fa ci ha provato in Piemonte. Per non parlare della Sardegna (centrodestra) dove le centrali solari termodinamiche non sono state fatte per non spaventare le pecore. Non parliamo poi dei 5Stelle, i principi del no. Hanno obiettato contro qualsiasi tipo di impianto, compresi quelli che avrebbero trasformato in energia la  monnezza di Roma. Il problema è che spesso le scelte sono state fatte per convenienza elettorale. 

Adesso come alternative vengono proposte  Qatar, Algeria, Azerbaijan, ma non è consolante. Sappiamo che non potremo mai arrivare all’autosufficienza energetica, però è arrivato il momento di avere il coraggio di fare scelte politiche che vadano nella direzione di guardare all’interesse generale e non piegarsi ai singoli interessi di bottega.

Questo post è stato letto 175 volte

Exit mobile version