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Sterili campanilismi ci penalizzano

zambianchi

Continuiamo a perdere tempo

CESENA. “Il parco eolico di Ravenna è in fase avanzata e Rimini è pronta a fare la sua parte. Dobbiamo lavorare in logica sinergica in campo energetico e ambientale”. Lo ha detto il neo sindaco di Rimini nel dibattito organizzato in occasione della presentazione del rapporto dell’economia da parte della Camera di Commercio. Jamil Sadegholvaad ha ragione, ma è limitativo parlare solo di di energia e ambiente. La Romagna ha dimostrato che quando lavora in sinergia ottiene risultati importanti. Lo dimostrano università a sanità. Quindi è fondamentale fare quel salto di qualità sollecitato a più riprese, ma che si fatica a realizzare spesso per piccoli interessi territoriali.

Su questo tasto ha spinto anche Alberto Zambianchi, presidente della Camera di Commercio, che dopo aver sottolineato che dopo un ottimo 2021 (+7,2 per Forlì Cesena e +5,1 per Rimini) gli ultimi avvenimenti porteranno ad una gelata dell’economia, ha detto che ora serve una “pianificazione strategica di area vasta” che tocchi alcune questioni importanti e che tenga insieme alcuni elementi basilari: società, istituzioni, ambiente ed economia, profit e non profit. Gli obiettivi primari consistono nel generare una vision condivisa su alcuni temi strategici e nello stimolare la capacità della Romagna di attrarre finanziamenti e investimenti, garantendo ai nostri territori benessere e lavoro, sulla base di analisi di contesto ed iniziative mirate e senza sterili campanilismi.

Purtroppo fino ad ora abbiamo perso tempo, come è stato perso dal sistema delle imprese. E’ dalla crisi del 2008 che l’imperativo è innovazione, ma non tutti si sono adeguati. Se il problema non esistesse Roberto Albonetti, segretario dell’ente camerale, non avrebbe messo il dito nella piaga. Invece lo ha fatto all’inizio del suo intervento. “Sopravvivere non basta più – ha detto -. Ciò che è stato sufficiente per molto tempo – una certa qualità del prodotto, un mercato consolidato, i conti in ordine – non basta ad affrontare il contesto attuale e gli scenari futuri. L’innovazione è il driver che può fare la differenza per la crescita e la competitività”. La Camera di commercio ha analizzato quantitativamente questa dimensione ed è emerso che le aziende che hanno investito e puntato di più sull’innovazione tecnologica, in uno scenario di generale recessione hanno mostrato una maggiore resilienza. Per esempio, nell’ambito della manifattura le aziende leader di innovazione hanno prodotto un fatturato e un valore aggiunto, rispettivamente, del + 2,7 % e del +14,6 % nel 2020, rispetto alle aziende dello stesso settore e della stessa classe dimensionale, con picchi sul valore aggiunto del + 30,9% in aziende che hanno innovato nell’ambito della manutenzione predittiva. Al contrario, le aziende che non hanno investito in innovazione sono incorse in un divario sostanziale rispetto alle aziende leader, che si è riflettuto in un -10,8 % del fatturato e un -20 % del valore aggiunto rispetto alle aziende leader nel 2020. 

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