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E’ morto Mario Guidazzi

Lascia un vuoto enorme in città. Per coerenza e correttezza rinunciò a candidarsi al Senato

CESENA. E’ morto Mario Guidazzi. E’ deceduto nel pomeriggio. Era malato da tempo. La sua scomparsa lascia un vuoto enorme in città. Non solo nella politica della quale è stato protagonista per quasi quaranta anni. Lo ha fatto restando sempre fedele al Pri. Se da amministratore pubblico era portato a soddisfare tutte le richieste che gli venivano fatte, da politico rispondeva solo alla filosofia repubblicana. Poi dovevano essere gli altri ad adattarsi. E non ha mai esitato ad andare allo scontro (politico), anche duro, con chi la pensava diversamente da lui e quindi dall’Edera. E più l’interlocutore si arroccava sulle sue posizioni, più Marione lo teneva a distanza,. Sempre e solo politicamente. Caso emblematico il rapporto con Ugolini. Per Guidazzi esisteva solo quando era organico al Pri. Negli altri momenti era “quello là”. Per Mario la Rilla era tutto al punto tale da mettere in discussione, fino a rinunciarci, importanti incarichi pubblici. 

Guidazzi con Lattuca (foto Zanotti)

Forse anche per quello nel 2001 rinunciò a candidarsi al Senato con il centro destra, lasciando vacante il collegio poi occupato da Laura Bianconi. Ma in quel no pronunciato nello studio dell’avvocato Bettini c’era anche un lato del carattere di Marione: la correttezza. Sapeva che accettando quell’incarico avrebbe messo in grossa difficoltà l’allora sindaco Giordano Conti (Guidazzi era vicesindaco) col quale non solo andava d’accordo, ma aveva preso impegni precisi. Resta il fatto che dopo poco più di due anni si dimise. Ma in quel caso c’erano delle divergenze politiche che spinsero il Pri fuori dalla maggioranza.

Mario Guidazzi era simpatico, brillante, colto e inclusivo, ma un vero politico forse non lo è mai stato. L’ho sempre considerato un intellettuale prestato alla politica. Parlava di parcheggi e marciapiedi, ma però adorava confrontarsi sulla politica estera. Di Israele soprattutto. E lo ha sempre fatto con cognizione di causa e, soprattutto, con quella brillantezza che ha sempre contraddistinto il suo eloquio e i suoi scritti.

Era un grandissimo lettore, soprattutto di quotidiani. Spesso lo vedevi in corso Mazzini, ovviamente davanti alla Rimbomba, con la mazzetta di giornali sottobraccio. Erano  immancabili, come lo era la sua adorata pipa. E come lo sarà lui per la città. Ciao Marione.

Mario Guidazzi (foto Zanotti)

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