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Ciao Mario. Lelli lo ricorda senza retorica

L'omaggio a Mario Guidazzi

CESENA. Renato Lelli, storico esponente del Pri di Cesena, saluta Mario Guidazzi tracciando un ricordo bello, ma soprattutto senza retorica.

Ci ha lasciato Mario Guidazzi dopo una malattia che lo ha visto ricoverato per lungo tempo in clinica. A Cesena era una bandiera del Partito Repubblicano, molto amato da tutti per il suo carattere e la sua simpatia, capace proprio per questo di farsi perdonare alcuni difetti. Il Suo carisma era riconosciuto da tutti noi anche quando non ne condividevamo appieno le idee ed il pensiero. Questa forza era consolidata dal essere germogliata nel solco di una tradizione repubblicana in una città che ha visto, prima di lui, un Partito guidato da esponenti di primo piano quali Tonino Manuzzi ed Oddo Biasini, dai quali aveva raccolto il testimone. 

Mario non aveva mai conosciuto il padre che era stato ucciso poco prima della sua nascita da mano fascista . Considerava la “Rimbomba “ la sua seconda casa e anche per questo ha sempre manifestato la volontà di non volerla né poterla mai abbandonare per scegliere altre strade o altri partiti. Cresciuto a pane ed edera (tra l’altro per essere nipote di Cino Macrelli già Ministro della Marina Mercantile) ha interpretato la politica sempre come passione civile, legata a valori saldi ma capace di mantenere rapporti di amicizia sinceri e leali anche con esponenti di idee profondamente diverse dalle sue. 

Proprio per questa sua caratteristica è sempre stato apprezzato dagli alleati così come dagli avversari. Ha passato una vita in Consiglio Comunale sia in maggioranza che all’opposizione, ma sempre con impegno e dedizione totale ai problemi della città e alla guida del Partito. Assessore più volte con deleghe diverse, Vice-Sindaco con Giordano Conti scelse di non svolgere il secondo mandato della sindacatura Conti allorquando la maggioranza decise di allargarsi a sinistra . In questo modo fece la scelta strategica più consona  ai valori incarnati dal suo Partito più che farsi condizionare dal quello che poteva essere il suo interesse personale di mantenere un ruolo di primo piano nella Amministrazione della città. 

Il rapporto che mi ha sempre legato a lui si è consolidato nel momento in cui lui svolgeva il ruolo Vice-Sindaco e io lo affiancavo alla guida del Partito. Formavamo un sodalizio tanto stretto quanto affiatato. I cambiamenti, il modo di fare e di essere della politica degli ultimi tempi lo avevano allontanato e disilluso. Pensava che fosse sempre più difficile  trasformare il Paese in linea con quanto sostenuto da Ugo La Malfa. Questo però non gli hanno fatto mai perdere sino all’ultimo la passione smisurata per la sua città, l’interesse per la politica ed il dovere di indignarsi per quanto a suo dire non funzionava. 

La mancanza della Tua parola e del Tuo consiglio si farà sentire. Cicerone diceva che la vita dei morti dura nella memoria dei vivi: proprio per questo la Tua città ed il Tuo partito non ti dimenticheranno mai.

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