Mercoledì 25 maggio alle ore 20,45 presso la Sala Randi del Comune di Forlì (via delle Torri,13) sarà presentato il volumetto dal titolo “Quattro Rose” (edizioni Grafikamente), opera del prof. Quinto Ravaglioli, insegnante di materie umanistiche, dal 2019 in pensione.
All’evento interverranno, insieme all’autore, Paola Casara, assessore alle Politiche Educative del Comune di Forlì, Mario Proli, storico e scrittore e Gigi Mattarelli, editore del libro.
Ravaglioli ha già pubblicato con Grafikamente editore “Mare Calmo” (2018), una raccolta di raffinate poesie, “La Presenza dell’Angelo” (2019), una riflessione molto delicata e profonda sul significato di queste presenze per l’essere umano nel corso della propria vita e Il Soffio di Luce (2020), pensieri sulla ricerca del Divino da parte dell’uomo. L’autore si interessa di letteratura italiana e straniera, con particolare riferimento allo studio della poesia: questa inclinazione gli ha permesso di sviluppare la conoscenza e l’utilizzo anche di alcuni strumenti musicali: Ravaglioli, inoltre, dipinge e fra le sue opere si annovera “L’angelo” che è collocato presso il Santuario di San Pellegrino e una giovane “Madonna” presso la chiesa di San Paolo Apostolo. Ne emergono quindi i tratti di un artista a tutto tondo, sensibile a varie forme espressive, che tramite la poesia, la scrittura, la musica e la pittura offre uno sguardo di sé senza volere nascondere nulla, affrontando temi delicati come l’amore, la ricerca dell’Assoluto e tanti altri valori connessi con quella straordinaria esperienza che è la vita umana.
In “Quattro Rose” Ravaglioli cambia genere e si cimenta con le fiabe: esattamente 4, i cui titoli sono “Kaki Koala, “La stella a forma di fiore”, “La ragazza che suonava in riva al mare” e “L’anello con le tre pietre”. E’ interessante sottolineare che i destinatari a cui si rivolge Ravaglioli non sono i bambini, ma un pubblico a 360°, ai quali comunica con estrema delicatezza e raffinatezza alcuni valori profondi della vita.
Così commenta l’opera Manuela Racci, autrice della premessa. “Ecco le parole magiche: semplicità e ingenuità… ed è questa la cifra che connota le fiabe di Quinto Ravaglioli e che le rende così speciali, nella loro delicatezza: quattro storie da raccontare magari intorno a un caldo focolare, quattro racconti quasi sussurrati che si rivelano essere inattesi serbatoi di risposte alternative cui attingere quando la realtà fenomenica, modulata sulla logica convenzionale, non offre più soluzioni confortanti… quattro fiabe, dunque, quattro gemme, piccole ma luminosissime, con cui lo scrittore è riuscito a semplificare i grandi problemi della vita, suggerendo, con un sorriso, una soluzione, nonostante tutto…”.
Questo post è stato letto 286 volte