RAVENNA. Il maestro del thriller Joe R. Lansdale sarà ospite di ScrittuRa festival per un incontro al teatro Rasi venerdì 27 maggio alle 18, in dialogo con Matteo Cavezzali.
Joe R. Lansdale, nato nel 1951 a Gladewater, Texas, è uno dei più importanti autori americani.
Si trasferisce da bambino nella vicina Nacogdoches, dove tuttora vive con la moglie e i figli. La sua infanzia passata nel Texas, la grande passione per la lettura, per i fumetti e per i Bmovie sono elementi importanti del suo bagaglio culturale e segnano molta parte della sua produzione letteraria, contribuendo a generare quello che solitamente viene definito lo stile Lansdale.
Dopo innumerevoli lavori e diversi racconti pubblicati, da alla luce il suo primo romanzo, Atto d’amore, nel 1980; da allora decide di dedicarsi a tempo pieno alla scrittura. Ha al suo attivo una ventina di romanzi, tra cui sono molto noti quelli del ciclo Hap & Leonard, diverse raccolte di racconti e di sceneggiature per fumetti.
Il suo ultimo romanzo è “Moon Lake” (Einaudi). Il grande ritorno di Joe R. Lansdale. Un romanzo sulla scoperta del male e la fine di ogni illusione. Daniel ha solo quattordici anni quando una sera di ottobre la sua infanzia naufraga nelle acque buie del Moon Lake. Per tutto il tempo la verità è rimasta nascosta sotto lo scintillio della luna. Ma adesso, per «Danny», è arrivato il momento di dare un senso al suo dolore. «La luna è alta. L’acqua è alta. Anime oscure vagano sulla terra e piangono. È una vecchia poesia. Ora so cosa significa», sono le ultime parole che Daniel Russell sente pronunciare a suo padre, in una notte del 1968, poco prima di lanciarsi con la macchina nel Moon Lake. Dieci anni dopo, quando l’auto e i resti del padre vengono recuperati, Daniel scopre tra le macerie qualcosa di scioccante, destinato a scuotere la piccola città fino al suo nucleo più marcio. «Papà inserì la prima e avanzò un po’, dando una leggera spinta all’acceleratore. Fui contento all’idea che finalmente ci muovessimo da lí. – Voglio che tu sappia quanto ti voglio bene, – disse. Prima che potessi rispondere «anche io ti voglio bene», diede una forte accelerata, la macchina scattò in avanti e il ponte tremò. Girò il volante a destra e la grossa Buick, con le sue cinque rate ancora da pagare, sfondò la ringhiera marcia e si fiondò nello spazio come un razzo».
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