La storia sentimentale fra Rina e Brunero, genitori di Alessandra Zaghi
di Vincenzo Marano
Quattro anni di lettere d’amore, dal 1951 all’estate del 1954, sono la storia sentimentale fra Rina e Brunero, genitori di Alessandra Zaghi, professoressa cesenate. La fitta corrispondenza, raccolta nella pubblicazione ”Il pane che è tuo nessuno te lo mangia”, è edita dalla casa editrice Pathos di Torino. “Una domenica d’inverno di quattro anni fa – racconta Alessandra – io e mia madre, ormai 96 enne (deceduta poco dopo) abbiamo aperto lo scrigno dei ricordi e con una forte emozione, settimana dopo settimana, per la prima volta, ho letto le lettere d’amore che i miei genitori si scrissero, nel corso di lunghi quattro anni”.
Una storia d’altri tempi, lui a Caracas in Venezuela e lei in Italia ci fanno rivivere uno spaccato di una Italia che inizia a risorgere dalle macerie della guerra. Attraverso gli scritti, emergono sentimenti e costumi di una generazione che è archiviata negli annali della storia. “Scusami se il foglio è un po’ macchiato. Mentre scrivevo questo rigo, si è rovesciato il calamaio”, teneva a sottolineare Rina, in una delle sue epistole. Le lettere, via aerea, impiegavano più di un mese per arrivare a destinazione, una modalità di comunicazione lontana anni luce dall’avvento di internet e degli smartphone. Rina è una giovane infermiera, figlia di contadini, cresciuta a Parma. Lavora poi in una clinica di Genova e, fra un turno e l’altro, apre il suo cuore in lunghe lettere d’amore. Brunero dal Venezuela corrisponde ai suoi sentimenti. Lavora come tecnico specializzato in impianti elettrici. Nel giugno del 1954, ritorna con la nave a Genova ma non trova nessuno ad aspettarlo. Si reca all’indirizzo della casa ammobiliata dove risiede la sua Rina e scopre che è ricoverata in ospedale. Dopo due mesi, si sposano: è il 19 luglio del 1954. In quegli stessi anni, l’Italia conquista, per la prima volta nella storia, la seconda vetta più alta del mondo, il K2, con Achille Compagnoni e Lino Lacedelli, sotto la guida di Ardito Desio.
Il libro- testimonianza, curato con padronanza di linguaggio da Alessandra Zaghi, nel 2021 fu vincitore del concorso letterario “Emozioni letterarie”. Nello stesso anno, è stato fra i finalisti del premio letterario ”Saverio Tutino”, promosso dall’Archivio diaristico nazionale di Pieve Santo Stefano (AR) . Il 7 maggio di quest’anno, il libro è stato presentato nella sala Lignea della biblioteca Malatestiana di Cesena e il 22 maggio, nella città di Morciano di Romagna.
La prefazione e il disegno in copertina sono di Silvano Tontini. Postfazione di Arturo Zani.
Questo post è stato letto 280 volte