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Mercadini, Bompiani, Vanoli e Shlein a ScrittuRa

Elly Schlein

LUGO. Sabato 11 giugno ScrittuRa a Lugo sarà una giornata ricchissima. 

Si inizia alle 17 al Chiostro del Carmine con Ginevra Bompiani, una donna che ha fatto la storia della letteratura italiana. Scrittrice ed editrice, parlerà de “La penultima illusione” (Feltrinelli) in dialogo con Nicoletta Bacco. Ginevra Bompiani ha attraversato il Novecento al trotto e il Duemila al passo. Queste due andature scandiscono un presente e un passato che si confrontano e si leggono a vicenda. La incontriamo nelle prime pagine insieme a N., adolescente somala di cui è tutrice legale, con la quale trascorre “giorni ciarlieri” e altri che aprono “una piccola voragine” nel tempo. Nel loro dialogo, fatto più di gesti e sensazioni che di parole, l’autrice torna indietro con il pensiero: l’essere figlia di un grande editore italiano, l’infanzia tra Milano e Firenze, la guerra e una pace da scoprire. Tra i viaggi e le amicizie, si incontrano fra gli altri Umberto Eco, Italo Calvino, Elsa Morante, Giorgio Manganelli, Giorgio Agamben… si partecipa alla fondazione di una casa editrice, alla costruzione e ricostruzione di biblioteche nell’Africa subsahariana e a Sarajevo, alle tante battaglie, vinte e perse. Mentre la pandemia tiene in scacco il mondo, Ginevra vuole aiutare N. a trovare una strada che le apra quell’orizzonte che si è subitaneamente richiuso. Questa proiezione verso un futuro da inventare le permette di guardare al passato senza rimorsi né rimpianti, in equilibrio tra chi si poteva essere e chi si è stati. Un mémoir affascinante dove si intrecciano due donne, due età, due mondi e una stessa voglia di vivere. Nella luce di questo incontro intenso, ironico, triste e gioioso, Ginevra Bompiani rivive e ci fa rivivere una vita impulsiva e divergente, sempre sostenuta dalla “penultima illusione” che percorre la storia culturale e politica italiana ed europea.

Alle 18 sarà la volta di Elly Schlein salire sul palco del Chiostro del Carmine di Lugo, in dialogo con il sindaco Davide Ranalli. Elly Schlein è una attivista politica e vicepresidente della Regione Emilia-Romagna, già parlamentare europea. “La nostra parte. Per la giustizia sociale e ambientale, insieme” (Mondadori). Viviamo tempi segnati da incertezza sul futuro. Se le diseguaglianze sono aumentate e la Terra si trova sull’orlo del collasso non è un caso, ma l’effetto di precise scelte. Si possono fare scelte diverse, in grado di ridurre i divari e le emissioni, di migliorare la vita delle persone e del pianeta? Secondo Elly Schlein, la risposta è sì. Possiamo unire le lotte per la giustizia sociale e ambientale, nel segno dell’intersezionalità, attorno a una visione condivisa: ecologista, progressista e femminista insieme. Non si può, infatti, lottare efficacemente contro le diseguaglianze se non si affronta al contempo l’emergenza climatica, che ne è concausa ed effetto. E, viceversa, non si può attuare una vera svolta ecologica senza accompagnare in essa la società intera, a partire dalle fasce più marginalizzate. Serve una politica diversa da quella che cerca un capro espiatorio al giorno senza fornire soluzioni, capace invece di aggregare energie e competenze attorno a proposte coraggiose per affrontare le sfide su cui ci giochiamo il futuro. Redistribuire ricchezze, sapere, potere e accompagnare la conversione ecologica, restituire dignità al lavoro e superare il patriarcato, realizzando una società inclusiva: Elly Schlein prova a ricostruire il filo che unisce queste cinque sfide intrecciate in una visione che manca alla politica, ma si fa sempre più largo nelle mobilitazioni delle nuove generazioni e nella società. Per ciascuna di esse l’autrice raccoglie, racconta e formula proposte concrete, di respiro nazionale, europeo e globale. La nostra parte è un invito alla mobilitazione collettiva per un futuro più giusto e in equilibrio col pianeta, perché sperare non basta: «dobbiamo scegliere di essere parte del cambiamento che vogliamo generare». 

Alle 19, sempre al chiostro del Carmine, lo storico e narratore Alessandro Vanoli racconterà la “Storia del mare” (Laterza). Comincia in un infinito passato, quattro miliardi di anni fa, raccontando una geologia antica e gli inizi della vita, i dinosauri e i pesci primitivi, i mari scomparsi e le grandi catastrofi. E poi giù negli abissi, per riemergere tra barriere coralline, zone acquitrinose, scogli o spiagge di sabbia. Quindi naturalmente la storia. Quella delle prime colonizzazioni, dei mezzi e delle antiche imbarcazioni per affrontare il mare e della nascita dei porti. La storia dei grandi miti, quelli biblici e quelli omerici. E le civiltà: i fenici, i greci, i romani; e attorno a questo le rotte dei mercanti, le storie delle anfore, del corallo; i racconti dei pellegrini e dei vichinghi in America e dei cinesi nell’Oceano Indiano. Una storia fatta anche delle cose più note: la bussola, le caravelle, Cristoforo Colombo, Magellano, Vespucci e i pirati dei Caraibi. Senza mai dimenticare che tutto questo ha a che fare anche con le balene e gli squali, con i tesori nascosti, con le leggende del kraken, del maelstrom, dell’olandese volante e di tutto quanto ha alimentato la nostra fantasia per secoli. Sino al presente, ovviamente, alla crisi ambientale e allo scioglimento dei ghiacci. Perché fare una storia del mare vuol dire sì parlare dei nostri sogni più profondi, ma anche ricordarci che alla fine siamo solo una specie tra altre specie. Siamo parte del mare ed è questa forse la cosa che più conta in tutta questa avventura millenaria.

Alle 21 al Pavaglione l’attore e narratore Roberto Mercadini racconta la rivalità tra due grandi artisti del rinascimento Leonardo e Michelangelo. “L’ingegno e le tenebre” (Rizzoli). Pensando al Rinascimento è probabile che vi vengano in mente lo splendore delle città, le opere sublimi, la magnificenza di signori e papi. Aprendo questo libro, mettete da parte ciò che sapete: verrete travolti dallo stupore. State per cominciare un viaggio nei meandri di un tempo imprevedibile, fatto di voli pindarici e cadute fragorose. Popolato di artisti strepitosi oggi dimenticati, contesse guerriere e frati ribelli. Al vostro fianco in questa avventura, ci saranno due giganti della storia dell’arte destinati a odiarsi per tutta la vita, Leonardo e Michelangelo, la cui rivalità vi accompagnerà lungo il racconto. Entrambi toscani, geniali e precoci, non potrebbero essere più distanti: Michelangelo è capriccioso, perfezionista, trasandato nei modi ma determinato a farsi strada a colpi di scalpello; Leonardo è un uomo dai contorni sfumati, elegantissimo, non rispetta mai una consegna e, tra le tante mansioni, finisce persino a fare il musicista di corte. Perché questa è una storia con tappe straordinarie e inaspettate, tra buie botteghe d’arte e cappelle che esplodono di colore. Un’epoca in cui, come nelle vite di Leonardo e Michelangelo, non ci sono confini tra le luci e le ombre: l’ingegno solare dei gesti perfetti di un artista convive sempre con le tenebre dell’ossessione. Roberto Mercadini si conferma in queste pagine un narratore d’eccezione, che con una verve fuori dal comune sa far rivivere, scompigliati e umanissimi, i protagonisti del nostro passato e, attraverso scorci mai scontati, ci porta dritti al cuore di un tempo che non smetterà di sorprenderci.

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