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Il Comune vende il superfluo

In questa fase è appetibile l'investimento immobiliare agricolo

CESENA. Sono sette i milioni di euro ricavati dalle 23 aste bandite dall’Amministrazione comunale di Cesena dal 2020 ad oggi, con l’obiettivo di valorizzare il patrimonio immobiliare di proprietà dell’ente e di investire le risorse ricavate dalle vendite in interventi strutturali di realizzazione e di manutenzione degli edifici pubblici, soprattutto degli alloggi di edilizia popolare. Pertanto, stando a quanto documentato dal Piano Alienazioni (contenuto all’interno del DUP e sul cui aggiornamento sarà chiamato ad esprimersi il Consiglio comunale) ad oggi sono stati venduti 11 alloggi ERP, per un valore di 1,3 milioni di euro, 5 poderi agricoli con annessi fabbricati per un valore di 3.840.955 euro, 2 lotti fabbricabili per un valore di 889.614,75 euro e ulteriori 2 fabbricati per un valore di 945.000 euro. Complessivamente sono 7 i milioni di euro ricavati dalle 23 aste promosse.

Inoltre, a seguito delle ultime aste che hanno registrato un particolare interesse dei cittadini per l’acquisto di immobili e comparti agricoli, l’Amministrazione comunale ha deciso di alienare ulteriori immobili per un valore stimato di 2.898.000 euro. “Lo scorso marzo – commenta l’assessore con delega al Patrimonio Christian Castorri – abbiamo messo all’asta quattro poderi, tre dei quali sono stati aggiudicati favorevolmente fruttando circa tre milioni di euro. Le molte offerte ricevute hanno evidenziato che ad oggi, anche sulla base di un complesso contesto internazionale, l’investimento immobiliare agricolo è decisamente più appetibile. Per queste ragioni abbiamo integrato il Piano alienazioni 2022 con ulteriori sette nuovi beni di proprietà comunali, perlopiù di natura agricola”. Si tratta dei poderi Bagnile 1, Colombaraccia 1-2, San Giorgio 5, Podere Villa Silvia, insieme all’alloggio del custode all’interno del condominio “Il parco” in Via Mura Porta Fiume, la porzione dell’area di via Mura Sant’Agostino e dell’area di Via Castiglione.

“Nel corso di questi tre anni – prosegue l’assessore – gli uffici del Patrimonio hanno svolto un lavoro importante mettendo in campo azioni puntuali tese a individuare gli immobili e i beni da alienare in quanto non più rispondenti alle finalità istituzionali dell’ente. I proventi delle vendite ci hanno consentito di accrescere le risorse per investimenti a favore degli alloggi Erp, nelle scuole, nella Biblioteca Malatestiana, nella sede del Quartiere Borello, alla Rocca, nella ex scuola di Diegaro, alla Portaccia, al Palazzaccio. Tutti interventi che senza l’opportunità derivante dalle risorse ottenute dalle alienazioni non avremmo coperto a bilancio o avremmo dovuto finanziare con mutui”. Tra le azioni attivate dagli uffici: la predisposizione delle perizie di stima sul valore degli stessi; l’inserimento nel piano alienazioni, che deve essere approvato in Consiglio Comunale; la richiesta di autorizzazione alla Soprintendenza nel caso di beni tutelati, la predisposizione degli atti di gara e l’assunzione degli stessi; l’attivazione di forme di promozione; lo svolgimento di controlli amministrativi nei confronti degli aggiudicatari, la verifica con gli studi notarili degli aspetti legati al pagamento e alla realizzazione dello schema d’atto di compravendita; la stipula dell’atto di compravendita”.

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