Intervento di Marcello Borghetti (Uil)
di Marcello Borghetti*
Il cancro sociale italiano, è la diffusione senza ritegno e senza freni del sistematico attacco ai redditi di lavoro e ai diritti che qualificano la dignità delle persone che lavorano.
Non essendovi la capacità di intervenire sui fattori di sviluppo, e di contrastare la soffocante burocrazia, si è scelto la comoda via di attaccare i lavoratori e la loro sicurezza sociale e fisica, spesso anche per ragioni di avarizia redistributiva …
Le metastasi di questo attacco sono la disapplicazione dei Contratti collettivi nazionali sottoscritti dai sindacati rappresentativi, la messa in discussione degli stessi per una speculazione al ribasso, la fuga e l‘indisponibilità a sottoscrivere i contratti integrativi e il precariato diffuso che piega la forza rappresentativa di troppe persone, al ricatto spregiudicato di chi offre sempre meno per la prestazione lavorativa.
Rispetto a questi temi è ridicola e strumentale l’individuazione quale unico problema di temi complessi, il reddito di cittadinanza ed è una foglia di fico l’istituzione del salario minimo, che è da approvare in fretta, soprattutto per impedire la persistenza di fasce di lavoro totalmente scoperte da diritti, ma che rischia di essere un ulteriore attacco ai più qualificati contratti di lavoro.
C’è una grandissima responsabilità di tanta politica che non ha saputo e voluto svolgere un ruolo di mediazione fra interessi, consentendo a quelli più forti, una legislazione di favore senza condizioni …
Serve individuare strumenti anche legislativi, per distinguere i soggetti rappresentativi che qualificano il lavoro, e quindi certamente i sincacati confederali, dai troppi soggetti pirata, che evidentemente si diffondono grazie a troppe sponde accomodanti.
*segretario Uil Cesena
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