RAVENNA. Martedì 5 e mercoledì 6 luglio, alle 21 alle Artificerie Almagià.
Il tormento, notava Susan Sontag, è stato spesso rappresentato nelle arti visive come uno spettacolo, qualcosa che viene osservato (o ignorato) dagli altri. Ma perché nell’arte ricorre così spesso il soggetto della sofferenza? E che responsabilità abbiamo nel guardare la sofferenza altrui? Da questi interrogativi è nato The Garden, una produzione di Muziektheater Transparant ed E Production / Fanny & Alexander, in scena per Ravenna Festival martedì 5 e mercoledì 6 luglio, alle 21 alle Artificerie Almagià. Con un polittico video-concerto che integra azione live e virtualità, il regista Luigi De Angelis ha allestito una “passione contemporanea” di sette figure cristologiche ispirate a casi di cronaca recente, assieme a altri probabili personaggi di ispirazione evangelica del nostro tempo. Su questa via dolorosa, la voce del soprano Claron McFadden e le musiche in live looping del compositore Emanuele Wiltsch Barberio esplorano un repertorio della lamentazione che spazia da Monteverdi a J.C. Bach, da Nina Simone a Giovanni Legrenzi, Barbara Strozzi, John Dowland. La regia del suono è firmata da Damiano Meacci di Tempo Reale, mentre De Angelis cura anche i video, i cui costumi sono stati ideati da Chiara Lagani.
Dopo il Paradiso del gruppo nanou e il Paradiso di Marco Martinelli ed Ermanna Montanari (quest’ultimo in scena fino all’8 luglio), Ravenna Festival continua a esplorare modalità di produzione e fruizione che mettono in discussione il tradizionale rapporto fra spettacolo e spettatore. E lo fa, anche in questo caso, affidandosi al percorso di ricerca di un’altra realtà culturale del territorio, Fanny & Alexander, che festeggia i trent’anni di attività. Un panorama di sperimentazioni nel quale The Garden si configura come un dispositivo immersivo in cui lo spettatore è chiamato a farsi testimone di una serie di ritratti filmati. Le storie di sofferenza contemporanea, riconducibili alla tradizione delle Vie Dolorose, cercano di stabilire con lo spettatore un rapporto immediato, semplice, fondato sull’emozione. Come nella tradizione iconologica del rituale ortodosso, il discorso è affidato a corpi e volti di donne e uomini che hanno vissuto una storia lacerante ed emblematica.
The Garden è al contempo un concerto e un’installazione video, a metà strada tra natura morta barocca e rituale contemporaneo, un corto circuito fra ricerca estetica e ricognizione documentaria. Ispirandosi alla pittura fiorentina – ai colori vivi e violenti di Jacopo Da Pontormo, Rosso Fiorentino… – e alla fotografia provocatoria di Andres Serrano, The Garden ci interroga: siamo solo consumatori del dolore altrui o c’è spazio per la compassione? C’è una bellezza sublime nella sofferenza? Un’ambiguità? Esistono storie che, nella nostra epoca, possono riverberare quella sofferenza? L’arte deve farsene portavoce o rischia di risultare consolatoria? Il dolore degli altri risuona nelle inarcature della voce di Claron McFadden, avvolte in una dimensione musicale elettronica, così restituendo al dolore una dimensione di comunità.
Fanny & Alexander saranno nuovamente in scena al Festival martedì 12 luglio, alle 21 al Teatro Alighieri, per la prima di Addio fantasmi con Anna Bonaiuto e Valentina Cervie la regia di Luigi De Angelis; la drammaturgia di Chiara Lagani è basata sul romanzo omonimo di Nadia Terranova (Einaudi, finalista Premio Strega 2019) e incentrata sul tema dell’assenza e dell’ossessione della perdita.
Info e prevendite: 0544 249244 – www.ravennafestival.org
Biglietti: posto unico 15 Euro(ridotto 12)
Questo post è stato letto 154 volte