Fanny & Alexander, debutta “Addio fantasmi”

RAVENNA. Martedì 12 luglio, alle 21 al Teatro Alighieri con Anna Bonaiuto e Valentina Cervi.

Trent’anni e sentirli tutti – il tessuto fitto della ricerca interdisciplinare e della sperimentazione di nuove tecnologie, una rete di collaborazioni, contaminazioni e affinità elettive, il lavorio incessante della “bottega d’arte” che ha realizzato oltre ottanta eventi tra spettacoli teatrali e musicali, produzioni video e cinematografiche, installazioni, performance e tanto altro ancora. Trent’anni e non sentirli affatto, pronti a una nuova prima: martedì 12 luglio, alle 21 al Teatro Alighieri, debutta Addio fantasmi, l’ultima creazione di Fanny & Alexander, una coproduzione con Ravenna Festival, Infinito Produzioni, Progetto Goldstein e Argot produzioni. Con la regia di Luigi De Angelis, Chiara Lagani ha sviluppato la drammaturgia a partire dall’omonimo romanzo di Nadia Terranova (Einaudi 2018, finalista premio Strega); in scena Anna Bonaiuto e Valentina Cervi, madre e figlia circondate dai fantasmi di una casa che cade a pezzi, costrette a confrontarsi con il trauma antico della scomparsa del marito e padre, che una mattina è andato via e non è più tornato. Perché, in fondo, il teatro è forse sempre un tentativo di dar corpo ai fantasmi, portare in scena le ombre e affrontarle a viso aperto.

Ida è sbarcata a Messina: la madre l’ha richiamata in vista della ristrutturazione dell’appartamento di famiglia, che intende mettere in vendita. Di fronte alla scelta di quali oggetti conservare e quali gettare, Ida non può più evitare il passato, la perdita che l’ha segnata quand’era un’adolescente: ventitré anni prima, il padre è scomparso – non è morto, ma è sparito dalle loro vite. Sulla mancanza di quel padre si sono imperniati feroci e contraddittori silenzi con la madre, il senso di un’identità fondata sull’anomalia, persino nel rapporto con il marito, al contempo salvezza e naufragio. Specchiandosi nell’assenza del corpo paterno, Ida è diventata donna nel dominio della paura e nel sospetto verso ogni forma di desiderio. Ma ora che la casa d’infanzia la assedia con i suoi fantasmi, deve trovare un modo per spezzare il sortilegio e far uscire il padre di scena.

A partire dall’ossessione per uno spazio fisico – la casa natale – la drammaturgia di Chiara Lagani (che cura anche i costumi, mentre le musiche e il sound design sono firmati da Emanuele Wiltsch Barberio) finisce per disegnare uno spazio psichico dove scatenare i fantasmi del titolo: un confronto ineludibile e necessario per esorcizzare la potenza di quello che fu e di quello che non è stato; un rito di catarsi, insomma, imperniato sulle “presenze assenti” della nostra infanzia che in qualche modo ci impediscono di crescere e vivere nel presente. Dopo tutto, il romanzo di Nadia Terranova, scrittrice messinese che si è confrontata spesso con la letteratura per l’infanzia, contiene elementi autobiografici, sapientemente calati nella materia narrativa. “Gli oggetti non sono affidabili, i ricordi non esistono – si legge nel romanzo – esistono solo le ossessioni. Le usiamo per tenere la crepa aperta e ci raccontiamo che la memoria è importante, che noi soltanto ne siamo i guardiani. Teniamo la ferita larga perché ci stiano dentro i nostri mali, i nostri timori, stiamo attenti che sia profonda abbastanza da contenere il nostro dolore, guai a lasciarlo vagare”.

Il confronto con la letteratura – sia classica che contemporanea – è senza dubbio una delle coordinate principali del percorso di Fanny & Alexander: basti ricordare il ciclo dedicato al romanzo di Nabokov Ada o ardore e vincitore di due premi Ubu, il progetto pluriennale dedicato a Il Mago di Oz (2007-2010) e, fra le più recenti produzioni, Storia di un’amicizia, versione teatrale dell’Amica geniale di Elena Ferrante (edizioni e/o) e Sylvie e Bruno da Lewis Carroll nella traduzione di Chiara Lagani per Einaudi (2021), finalista ai Premi UBU nella categoria Miglior testo italiano / scrittura drammaturgica. Ha ricevuto due premi UBU anche Se questo è Levi, ma la lista dei riconoscimenti è ricca, a partire dal Premio Giuseppe Bertolucci nel 1997. Non manca il confronto con il teatro musicale: giusto lo scorso autunno, la Stagione d’opera del Teatro Alighieri ha accolto L’isola disabitata di Franz Joseph Haydn, mentre sono di quest’anno Il ritorno di Ulisse in patria al Teatro Ponchielli di Cremona e il Lohengrin al Comunale di Bologna. Per i trent’anni della compagnia è stato creato il progetto TRENTAF&A! 30 anni di Fanny & Alexander: un percorso lungo un anno che si articola tra Bologna e Ravenna ed è l’occasione per creare connessioni e sinergie con i territori, gli studiosi, gli artisti e i pubblici.

Info e prevendite: 0544 249244 – www.ravennafestival.org

Biglietti: posto unico numerato 15 Euro (ridotto 12)

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