Site icon Romagna Post

Béjart Ballet Lausanne a Ravenna Festival

RAVENNA. Venerdì 15 luglio, alle 21.30 al Pala Mauro de André, una serata dedicata ai maestri: Maurice, Micha e Pierpaolo.

È una dichiarazione d’amore per la danza, ma anche per i maestri che l’hanno ispirata, la serata che il Béjart Ballet Lausanne presenta a Ravenna Festival venerdì 15 luglio, alle 21.30 al Pala De André. Una serata in primo luogo dedicata al suo fondatore, l’indimenticato Maurice Béjart, statuaria figura di coreografo del Novecento. Apre infatti il programma t ’M et variations…, che Gil Roman, suo interprete e diretto erede alla guida della compagnia, creò nel 2016 a dieci anni dalla scomparsa del suo mentore e a 30 dalla fondazione del gruppo. È una sorta di diario intimo, tutto da sfogliare, riscoprendo le sfumature del sentimento e di un’inestinguibile vocazione per Tersicore. Ideale prologo per il secondo brano in programma, Béjart fête Maurice, una festa di passi e di danze, un mosaico di memorie dove sempre Roman riesce a ricamare un doppio omaggio: a Pasolini, a cui Béjart dedicò un balletto, e a Micha van Hoecke – scomparso nell’agosto del 2021 – che di Maurice fu un altro interprete prediletto oltre che braccio destro al Mudra, visionaria scuola di danza e di arti. L’evento è possibile grazie al sostegno di CNA di Ravenna, in collaborazione con Arco Lavori.

Pensato come una suite sul tema dell’amore e sulla necessità interiore della danza, t ’M et variations… è un caleidoscopio di passi, un compendio di tutte quelle caratteristiche che fecero di Béjart un profondo innovatore non tanto dello stile (strettamente neoclassico) ma della forma e del contesto in cui immerse le sue danze. Longilinee e bellissime le sue danzatrici, dagli arabesques infiniti. Danze muscolari, quasi tribali per i suoi danzatori, spinti in avanti come protagonisti, evitando l’eterno ruolo di porteur delle prime ballerine. E poi la coralità della danza portata nelle piazze, magari in t-shirt e jeans. Sono tanti i meriti di un Béjart che si potrebbe definire quasi un filosofo della danza prima ancora che coreografo. Adorato (anche un po’ odiato, a dire il vero, come si conviene ai grandi divi) dai suoi interpreti. t ’M et variations… riporta in scena la bellezza e l’eleganza a cui Béjart non rinunciò mai e tutta la riconoscenza di uno dei suoi magnifici ballerini, Gil Roman, che crea con lui una sorta di conversazione virtuale sulla danza, sullo sfondo anche delle musiche dal vivo del duo Citypercussion.

Anche Béjart fête Maurice, seconda parte del programma, è stata concepita in occasione del doppio anniversario del 2016, ricomponendo sequenze dai balletti del repertorio del Maestro marsigliese in una sorta di viaggio festoso. In onore del ritorno a Ravenna, che avviene dopo 18 anni di assenza, la compagnia ha rivisitato il mosaico di danze per includere due omaggi, uno a Pier Paolo Pasolini – perfettamente in linea con la dedica di questa XXXIII edizione del Festival – e l’altro a Micha van Hoecke. Al primo Béjart dedicò Opéra nel 1992 ispirato al film Uccellacci e uccellini, mentre a Micha è rivolto l’estratto dal balletto Gaîté parisienne su musiche di Offenbach di cui fu straordinario protagonista e di cui Roman serba memoria fin da quando lo vide danzare per la prima volta nel 1979.

Sarà una sorta di prologo all’omaggio tutto incentrato su Micha van Hoecke il prossimo 20 luglio a Ravenna, città che molto lo ha amato e ospitato nei suoi cartelloni. L’Italia è stata una seconda patria per l’artista russo-belga che per anni si è mosso sull’asse Castiglioncello (dove ebbe una residenza artistica con il suo Ensemble) e Ravenna, appunto, in una fitta e prolifica collaborazione di idee e spettacoli con il Festival, dove debuttò anche come regista nell’opera di Daniel-François Esprit-Auber, La Muta di Portici. Micha si è spento in Toscana, dove risiedeva a Rosignano, il 7 agosto del 2021.

Béjart Ballet Lausanne

Fondato nel 1987 da Maurice Béjart, dopo la chiusura del precedente e famoso Ballet du XXeme Siècle, il BBL ha proseguito nel segno vincente del suo ideatore: diffondere il verbo della danza a un pubblico più vasto grazie a un mix di tematiche nuove e di uno stile elegante e raffinato ma anche pronto a scompigliarsi in tenute casual. Dopo la scomparsa di Béjart, è stato Gil Roman a prendere le redini della compagnia, mantenendo vivo lo spirito originario ed esportando in tutto il mondo il repertorio di Béjart e di coreografi affini al suo progetto. Oltre allo stesso Roman, hanno collaborato con la compagnia, tra gli altri, Alonzo King, Tony Fabre, Giorgio Madia, Julio Arozarena.

Info e prevendite: 0544 249244 – www.ravennafestival.org

Biglietti: da 15 a 42 Euro (ridotto da 12 a 38 Euro); under 18 5 Euro

Per quest’evento è attivo il servizio di trasporto gratuito dalla Stazione Ferroviaria al Pala e ritorno (due corse: 20.30 e 20.45).

Questo post è stato letto 200 volte

Exit mobile version