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Scalfari uomo diretto, con un approccio curioso, naturale e mai costruito

Paolo Lucchi ricorda il grande giornalista

di Paolo Lucchi*

Le parole più belle su Eugenio Scalfari, appena scomparso, le ha forse scritte Ezio Mauro, sopraffina penna del giornalismo italiano: “È stato un rivoluzionario del giornalismo, come dimostra la fondazione di “Repubblica” a sua immagine e somiglianza. Con il merito immenso di aver trasformato l’informazione in conoscenza e il lettore in cittadino”.
In queste parole ho ritrovato anche una parte del senso di un incontro (‘ultimo), avvenuto, il 12 ed il 13 settembre 2013, tra Scalfari e la città di Cesena. Era arrivato a Cesena per la nascita dei due gemelli figli della nipote, la brava attrice Cecilia Dazzi, che, com’è noto, ha sposato un cesenate, il manager del mondo del vino Lorenzo Tersi.

Scalfari, che ha sempre avuto per Cecilia particolare affetto (è figlia della sorella della moglie Giuliana Rossetti), aveva sofferto l’attesa della duplice nascita nella stanza accanto alla sala parto, insieme a Lorenzo ed al resto della famiglia, dopo essere entrato nel nostro Ospedale “Bufalini”, dove nessuno lo attendeva, perché non si pensava che avrebbe scelto di assistere a quell’evento.


Poi Lorenzo, che sa sempre mixare alla perfezione emozioni ed operatività gli aveva proposto:”E se andassimo a visitare il Comune di Cesena ed a salutare il Sindaco?”, trovando un rapido consenso nel grande giornalista, che conosceva la nostra città per avervi presentato, alcuni anni prima, in un Palazzo del Ridotto stracolmo, un suo libro.

Fu un incontro informale e molto cordiale, nel corso del quale Scalfari chiese notizie dei lavori della Biblioteca Malatestiana, che aveva visitato in quel suo precedente passaggio a Cesena e delle prospettive della nostra città, pregandomi di ringraziare il personale del “Bufalini” per la grande professionalità dimostrata, che aveva percepito essere parte di una sanità d’eccellenza.


È così, al cospetto di un gigante del giornalismo e della cultura italiani, la chiacchierata voló via leggera leggera, lasciandomi la sensazione che quell’uomo del quale da anni, come tanti, leggevo gli splendidi fondi domenicali, in realtà fosse molto simile a noi romagnoli perché diretto, con un approccio curioso, naturale e mai costruito.

*ex sindaco di Cesena

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