È la seconda parte della saga dei Florio
CESENA. L’inverno dei Leoni di Stefania Auci vince la settantesima edizione del premio Bancarella. La proclamazione è giunta nella serata di domenica 17 luglio, al culmine della cerimonia che si è svolta a Pontremoli (Massa Carrara), in piazza della Repubblica. Nella sestina dei finalisti oltre alla vincitrice, c’erano Black Money di Paolo Roversi, Bly di Melania Soriani, Il rospo e la badessa di Roberto Tiraboschi, Io non ho più paura di Niccolò Palombini e Nel nome di Dio di Luigi Panella.
Quella di Stefania Auci è una vittoria meritata. Il suo libro era, per distacco, il migliore fra quelli in lizza. E’ la seconda parte della saga dei Florio, potente famiglia che, nel bene e nel male, ha segnato la storia della Sicilia e dell’Italia. Nel caso specifico l’autrice si concentra sulla parabola discendente della terza generazione e che ha portato a toccare il fondo distruggendo l’impero creato dalla prima generazione e rafforzato dalla seconda. Una storia nella quale le donne, in un epoca ancora segnata dal maschilismo, hanno un ruolo centralissimo.
Il libro è un bellissimo affresco dell’epoca e accende le luci anche sulle origini del fenomeno mafioso. Una lettura scorrevole che non cade mai nella pedanteria. Straordinario il lavoro di ricerca che ha permesso una grande ricostruzione di un’epoca. Ma anche le descrizioni sono importanti. Sono così accurate che si sente il profumo del mare di Favignana o il calore del sole di Palermo
Soprattutto l’autrice è stata brava a far capire le cause che hanno provocato la distruzione di un impero. Gli eredi si sono trovati tutto pronto, ma hanno perduto la memoria della fatica fatta dai loro antenati. C’era poi l’incapacità di tenerne le redini. Poi c’era la filosofia di vita centrata su imperativi futili: gioco, gioielli, corse, feste.
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