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Le promesse di Silvio, ma ha sbagliato i conti

È tornato l'imbonitore

di Gianpaolo Castagnoli*

“Un milione di…” suona bene. Mi fido di Berlusconi, che è un grande piazzista e ha fiuto per il marketing: ha usato queste sue capacità per creare l’impero televisivo che ha dato un prezioso contribuito al rincoglionimento di noi italiani e ha continuato a puntare su quella sua indiscutibile, seppur isolata, dote di imbonitore anche dopo essere sceso in politica.
Prima erano un milione di posti di lavoro in più da creare. Ora, per darsi una verniciatina green in vista del voto del 25 settembre, sono alberi da piantare.
C’è solo un piccolo problema. I consiglieri che supportano il sempiterno padre-padrone di Forza Italia nell’ideazione di questi spot dovrebbero essere più attenti. Perché promettere 1 milione di piantumazioni è davvero pochino, visto che nella sola Emilia Romagna quella cifra è già stata superata dal 2020 ad oggi e a fine legislatura si arriverà a 4,5 milioni, come ha ricordato il presidente della Regione Bonaccini. In più, tra i progetti del Pnrr è già prevista la piantumazione di 6,6 milioni di alberi nelle sole aree urbane.
Il Berlusca non vorrà essere da meno di un politico comunista (aggettivo che rifila in modo ridicolo a qualunque esponente del centrosinistra) o dei progetti che portano la firma del premier che ha contribuito a silurare.
E allora bisogna che qualcuno gli dica che per stare al passo deve annunciare 59 milioni di nuovi alberi, visto che il progetto emiliano-romagnolo prevede una pianta per ciascun residente. E occorre che integri il progetto di verde urbano contenuto nel Pnrr con almeno dieci volte tanto di piante nelle zone extraurbane. Diciamo che potrebbe quindi sfoderare un bel 100 milioni di alberi, per restare a una cifra tonda, che a livello comunicativo funziona sempre. In fondo si stima che in Italia ci siano già 12 miliardi di alberi: un obiettivo di quel genere significherebbe aggiungerne solo uno ogni 120.
Berlusconi non si faccia frenare dal fatto che è una promessa totalmente diversa da quanto ha appena sparato in modo affrettato. E non tema di non riuscire a centrare l’obiettivo. Tanto gli elettori italiani, quando si parla di dichiarazioni (e per la verità anche azioni) dei politici, soffrono di misteriosi disturbi di amnesia sia della memoria breve che di quella a lungo termine. E adorano gli illusionisti, anche se sanno che c’è sempre il trucco e che quello che gli fanno vedere non è reale ma solo uno show per accalappiare uno spettatore o un elettore in più.

*giornalista

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