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Nel commercio è tornato il pessimismo

Sondaggio Confesercenti: dopo un buon 2021 c'è molta preoccupazione

CESENA. Torna il pessimismo. Dopo il difficile 2020 e un buon 2021, le previsioni per il 2022 stanno passando anche in maniera veloce da periodo di forte ripresa a periodo preoccupante. Non a caso a pensare negativo è il 66 per cento dei commercianti. Il tutto emerge dal consueto sondaggio della Confesercenti sull’andamento dell’economia cesenate.

A preoccupare sono il contesto economico internazionale e nazionale influenzato da grande tensione. Ma anche e soprattutto preoccupano gli approvvigionamenti e i costi dell’energia che incidono in maniera pesante sugli indici economici.

In questo contesto l’Emilia Romagna e le sue province, pur mantenendo un trend positivo, stanno ripiegando verso previsioni in linea con il dato nazionale, mentre nel 2021 erano state le locomotive d’Italia. Per quanto invece riguarda il turismo si può usare il termine “bene, ma non benissimo”, in quanto i dati sulle presenze testimoniano un buon andamento, ma ancora non si è recuperato sul 2019, ultimo anno prepandemico.

Dalle interviste risulta che la guerra è diventato l’elemento che fa più paura alle imprese. Inoltre emerge che c’è un profondo cambiamento nel modo di fare impresa. Riguarda quasi il 90 per cento del campione che si è mosso per cercare nuovi prodotti e nuovi mercati. Inoltre le criticità legate ai costi energetici e all’aumento del costo delle materie prime stanno incidendo sul modo di fare impresa. 

Per quanto riguarda i fatturati per il 20 per cento le condizioni sono peggiorate, per il 51 è stabile e per il 19 c’è un miglioramento. Ma solo il dieci per cento vede una ripresa economica nell’anno in corso. Sul versante occupazionale si conferma la grande difficoltà per trovare addetti. E, comunque, non ci sarebbe la corsa ad aumentare gli addetti.

La riduzione delle tasse (locali e nazionali), il calo della burocrazia e la ripresa dei consumi sono ritenute le azioni prioritarie su come e dove intervenire.

In sintesi, dalle risposte, si può affermare che emergono forti preoccupazioni relativamente alle prospettive future per una situazione che nel breve periodo offre poche certezze.

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