“Inorridisce e preoccupa la scritta antisemita apparsa allo stadio Romeo Neri contro il Cesena. Anna Frank non ha potuto tifare nessuna squadra perché è morta nel 1945 nel campo di sterminio di Bergen-Belsen, uccisa dal nazismo. Lascia sgomenti l’uso del suo nome e dell’aggettivo ‘giudei’ come se si trattasse di insulti”. Così Simona Viola, candidata al Senato nel collegio uninominale Rimini e Forlì-Cesena per la coalizione di centrosinistra. “I partiti politici – come la scuola e ogni altra istituzione della società – hanno il dovere di raccontare ai ragazzi che nel ‘900 la Shoà ha rappresentato il male assoluto, e che tutto è iniziato con la polizia che lasciava che gli insulti e le scritte sui muri si trasformassero in pestaggi, in emarginazione ed emigrazione forzata e infine nella soluzione finale hitleriana, che ha travolto anche la giovanissima Anna Frank. Ecco, io temo che se vincerà il centro-destra – così manifestamente indulgente verso razzismo, suprematismo e antisemitismo -, questo allenterà l’indispensabile opera di memoria e racconto, e lascerà che molti ragazzi si facciano affascinare da simboli e parole veicoli di indicibile ingiustizia e violenza. Il modello propugnato da Meloni e Salvini di società chiusa, egoista, nazionalista, autoriferita, escludente e protesa verso l’interesse individuale è culturalmente vicino al razzismo e al suprematismo che hanno condotto all’orrore dei campi dì sterminio. La società aperta dei diritti e delle libertà è invece l’antidoto giusto per far comprendere ai giovani dove non dobbiamo dirigerci“.
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