A Montecopiolo tutti i lunedì fino al 3 ottobre
di Vincenzo Marano
La fiera del bestiame di fine estate più longeva, ai confini fra la Romagna e le Marche, da oltre un secolo, si svolge a Madonna di Pugliano, frazione di Montecopiolo (RN). Da lunedì, cinque settembre, l’appuntamento si rinnoverà ogni settimana fino al primo lunedì di ottobre. L’atmosfera è quella di un incontro annuale fra commercio e gastronomia. Rustide di carni, frittura mista di pesce e vini tipici del territorio nutriscono il palato di allevatori e visitatori.
Geograficamente Madonna di Pugliano è situato nel versante dell’Alta Valmarecchia e, come da tutto il territorio di Montecopiolo, si apre su panorami mozzafiato che vanno dalle colline- montuose del Montefeltro al mar Adriatico, fino a Ravenna.
Il primo appuntamento è per il cinque settembre e per tutti i successivi lunedì, fino al 3 di ottobre. Un rito che continua a suscitare interesse anche nelle nuove generazioni.
Francesco Lucchi, agronomo- contadino, diplomato all’Istituto Agrario di Cesena, da anni non perde un appuntamento. “Ho 34 anni e frequento la fiera di Pugliano da quando avevo 18 anni. Ogni anno, ormai diventato un rito, fin dall’inizio della primavera, scalo i giorni del calendario e non vedo l’ora che venga il giorno del primo appuntamento di settembre – spiega Lucchi – Tutti i lunedì, mi sveglio con il canto del gallo per essere uno dei primi all’apertura della fiera. Piace lo spirito collettivo che la promuove- aggiunge – E’ un crocevia dove si manifestano ancora le buone tradizioni di una volta; basta una stretta di mano e concludere l’affare davanti ad un piatto di fritto misto ed un bicchiere di vino”.
La fiera di Pugliano, nonostante le trasformazioni del sistema commerciale delle contrattazioni, conserva ancora le sue tradizioni di un tempo e, ancora oggi, richiama commercianti da tutte le zone limitrofe, dalla Romagna alle Marche e dalla vicinissima Repubblica di San Marino. La kermesse è definita “millenaria”, risalente a tempi remoti. Si racconta che ebbe inizio in maniera spontanea, senza bisogno di emanare bandi o chiedere permessi. Come è testimoniato in un documento del 1658, la fiera si svolgeva nelle domeniche di settembre. Nel 700, lo stato Pontificio proibì lo svolgimento di tutte le manifestazioni fieristiche nelle giornate festive, probabilmente per non distrarre i fedeli dai riti religiosi. Furono posticipate al giorno successivo.
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