RAVENNA. Sabato 17 settembre tutti gli appuntamenti al Teatro Alighieri, a partire dalle 17.30.
Di appuntamento in appuntamento, Dante è stato ispirazione, esempio, interrogativo, esperienza; parte, insomma, del vissuto di ognuno. È questo il segreto di Dante2021 – quest’anno intitolato con guizzo giocoso Dante2021+1 – che invita il pubblico a condividere slanci e conquiste della ricerca, sia essa filologica, letteraria, filosofica, artistica… riconoscendo implicitamente l’indissolubile legame tra pace, cultura e sviluppo dell’umanità. Chiave di volta di questa XI edizione – come sempre promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna e con il sostegno della direzione scientifica dell’Accademia della Crusca – è infatti il verso «per quella pace / ch’i’ credo che per voi tutti s’aspetti» (Pur. III, vv. 74-75). Sabato 17 settembre il programma si corona con un triplo appuntamento al Teatro Alighieri (e non come precedentemente annunciato ai Chiostri Francescani, in considerazione delle condizioni meteo). Alle 17.30 l’intervento di Franco Zabagli sul rapporto fra Pasolini e Dante, seguito dal Dialogo nella palude di Marguerite Yourcenar, ispirato ai versi su Pia de’ Tolomei e portato in scena da Patrizia Zappa Mulas; la sera si assegnano i premi Musica e Parole a Irene Grandi e Dante-Ravenna a Giorgio Inglese. Come sempre, gli eventi sono a ingresso libero.
Sabato 17 settembre, alle 17.30 Franco Zabagli del Gabinetto Vieusseux di Firenze propone Entr’Acte: Dante in Pasolini. L’approfondimento è naturalmente dedicato al legame fra Dante e Pier Paolo Pasolini, di cui ricorre quest’anno il centenario della nascita e la cui passione per il Poeta è ben nota – basti pensare che alla Divina Mimesis, una riscrittura dell’Inferno dantesco in chiave contemporanea, Pasolini continuò a lavorare fino alla propria tragica morte. Zabagli è coeditore del Meridiano di Pasolini dedicato al cinema e autore di saggi e altri testi dedicati alla materia pasoliniana (fra cui il recente Filologia minima su Pasolini e altro, 2022 Ronzani Editore).
A seguire si rinnova l’incontro con il teatro, grazie un’interprete magistrale quale Patrizia Zappa Mulas, che è stata diretta dai grandi del teatro italiano in un repertorio che spazia da Shakespeare a Genet. A Ravenna si confronta con la materia dantesca, filtrata dal punto di vista di un’autrice anticonvenzionale come Marguerite Yourcenar (e sul progetto musicale di Stefano Napoli eFederico Capranica). Il Dialogo nella palude fu il primo testo teatrale della Yourcenar, un dramma in un atto composto attorno al 1930 e ispirato alla Pia che Dante incontra nel Purgatorio. La palude, le cui acque e miasmi malsani provocano stati febbrili e allucinatori, è quella che circonda il castello in cui Sire Lorenzo ha rinchiuso la moglie per punirla dell’adulterio. E dove, immagina la scrittrice, Sire Lorenzo si reca in visita dodici anni più tardi, con il capo cosparso di cenere e colmo di buoni propositi di perdono. Yourcenar tratteggiò quest’incontro con esiti sorprendenti; altrettanto sorprendente è la scelta di di eseguire questo dialogo per voce sola, riconoscendo come le due parti della conversazione convergano in una resa dei conti interiore.
Alle 21 un appuntamento immancabile di ogni edizione: quello con i Premi Musica e Parole e Dante-Ravenna. Il primo sarà assegnato, con l’introduzione di Gian Luigi Beccaria (Accademia dei Lincei, Accademia della Crusca) a Irene Grandi. La cantautrice fiorentina è un’esemplare «cattiva ragazza», come si è definita nella sua autobiografia, che ha saputo intrecciare collaborazioni con autori e colleghi in un clima di condivisione e sperimentazione di linguaggi diversi. Nella sua forte adesione alla lingua contemporanea, non ha trascurato talvolta di “riappropriarsi”, con una rilettura personale e da protagonista, di momenti di storia della canzone italiana.
Il Premio Dante-Ravenna è attribuito invece a Giorgio Inglese, a cui si deve la nuova Edizione Nazionale della Commedia a cura della Società Dantesca Italiana. Allievo di Alberto Asor Rosa e Gennaro Sasso, Inglese insegna letteratura italiana all’Università “La Sapienza” di Roma. È membro del comitato direttivo dell’Istituto storico italiano per il Medio Evo e della rivista “La Cultura” ed è stato capo-redattore dei Dizionari della Letteratura Italiana Einaudi. Presenteranno e festeggeranno Inglese due amici e colleghi: Marcello Ciccuto, presidente della Società Dantesca, e il filosofo della politica Carlo Galli, docente di Storia delle dottrine politiche all’Università di Bologna.
Info, pagine social e programma dettagliato: www.linktr.ee/dante.rv
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