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Lattuca non può essere tranquillo

Ci sono posizioni che devono essere approfondite e chiarite

CESENA. Da Roma soffiano venti che non sembrano inebrianti per Cesena. Ancora è presto per fasciarsi la testa, ma di sicuro c’è una situazione che palazzo Albornoz, col sindaco in testa, deve tenere sotto controllo. Dubbi e perplessità riguardano il comportamento di Calenda, punta di diamante del Terzo polo. Subito dopo l’insediamento di Giorgia Meloni  Calenda ha usato il bastone e la carota. Non ha votato la fiducia (era logico) esprimendo giudizi negativi sull’intervento della neo premier alla Camera. Nel frattempo però aveva espresso alcuni giudizi positivi sulle scelte del governo. 

Va detto che Calenda ha sempre detto che farà un’opposizione propositiva, il che significa appoggiare le scelte che lo condividono. Ma quegli apprezzamenti da diversi giornalisti sono stati letti come segnali di fumo al governo, se ne è parlato anche questa mattina a Rai News 24 nel corso dell’edicola. Questi retroscenisti ritengono che Calenda potrebbe fare da stampella al governo nel caso ci sia una frattura con una parte di Forza Italia o della Lega.

Al momento è fantapolitica, ma a Cesena (ma non solo) devono tenere monitorata la situazione perché un cambio di strategia da parte del Terzo polo provocherebbe una crepa nella maggioranza che sostiene Lattuca. Non si può dimenticare che il Pri ormai è a pieno titolo nel Terzo polo e che l’assessore Luca Ferrini è stato candidato in contrapposizione col Pd. 

Un’uscita del Terzo polo non creerebbe problemi immediati, ma provocherebbe un vuoto in vista delle prossime elezioni amministrative. Ferrini, prima e dopo essere stato candidato, ha sempre garantito fedeltà a questo sindaco e a questa maggioranza. Resta da capire cosa farebbe nel caso Roma facesse una scelta di campo diversa da quella attuale.

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