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Colpo di scena nel processo fra Francesca Amadori e la “sua” azienda

Fra un mese la prima udienza

CESENA. La Amadori discrimina le donne? Pare possa essere questo il fronte che si potrebbe aprire  quando il tribunale di Forlì aprirà il processo relativo al licenziamento di Francesca Amadori. La nipote del fondatore è stata licenziata nel gennaio scorso. L’azienda di famiglia oggi è guidata da Flavio e Denis Amadori, papà e zio di Francesca. Che le donne possano essere penalizzate oggi lo ipotizza l’edizione online di Repubblica che precisa che per rispondere a questa domanda in aula ci sarà anche la consigliera di parità della Regione Emilia Romagna.  

Ma l’azienda di San Vittore non ci sta e replica con una nota. “In relazione alle notizie fuorvianti pubblicate sulla stampa nei giorni scorsi, si ribadisce di agire ed aver sempre agito nel rispetto di leggi, codici etici e regolamenti a tutela dell’azienda e la sua comunità. Per quanto attiene l’interruzione del rapporto di lavoro con Francesca Amadori e le infondate accuse di discriminazione, la società GESCO ha già ampiamente presentato nelle sedi opportune le proprie motivazioni. La società ritiene inoltre corretto, anche per rispetto delle procedure in atto, evitare di alimentare sui media strumentalizzazioni che nulla hanno a che vedere con il cessato rapporto di lavoro, oggetto peraltro di eccessiva e singolare attenzione. Rigettiamo nel mentre, con sdegno e fermezza, ogni illazione o suggestione strumentalmente messe in campo per screditare l’azienda, riservandoci ogni azione utile a tutela della stessa e della sua intera comunità. La nostra storia, fatta di persone serie, di rispetto e di etica del lavoro è la miglior risposta ad accuse tanto infamanti quanto false”.

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