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Alla Amadori le sorelle fanno causa ai fratelli

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Per la governance. Ma l'azienda difende il nuovo assetto

CESENA. Continua la saga degli Amadori. L’azienda di San Vittore resta al centro dell’attenzione per vicende societarie intricate. Prima c’è stata la vicenda di Francesca, la nipote del fondatore e figlia di Flavio, attuale presidente, si occupava di comunicazione ed è stata licenziata. C’è ancora una causa in corso. Poi la fine del rapporto con Berti, amministratore delegato. Adesso uno scontro fra i quattro figli di Francesco. Loretta e Patrizia hanno fatto causa ai fratelli Flavio e Denis. Francesco aveva diviso le quote per cercare di evitare che qualcuno prendesse in mano l’azienda. Ma i due fratelli ci sono riusciti costituendo una società che controlla il 54 per cento della capogruppo della Amadori, la “Francesco spa”. Contro questa scelta nasce la decisione delle sorelle di ricorrere all’autorità costituita.  

L’azienda però difende il nuovo assetto. Questa la nota. 

Una governance in grado di assumere le decisioni strategiche alla base dello sviluppo dell’impresa rappresenta un fattore competitivo, in grado di generare valore per azionisti, stakeholder e consumatori. Su questi principi e con questi obiettivi è stato ridefinito, già qualche tempo fa, l’assetto della governance del gruppo Amadori. 

Nei fatti, si consolida la volontà dei fondatori, Francesco e Arnaldo Amadori. Francesco, nel 2014, decise di affidare la maggioranza delle azioni ai due figli Flavio e Denis, da sempre impegnati in azienda, con i ruoli rispettivamente di Presidente e Vice Presidente, lasciando alle figlie quote di minoranza, non avendo le stesse avuto alcun ruolo operativo nella gestione dell’attività imprenditoriale.

È così che, alla fine del 2021, si è proceduto a un riassetto, che vede ora al controllo di Amadori S.p.A. la neocostituita società Finama Holding S.r.l., a sua volta controllata da Francesco S.p.A., nella quale si concentrano le partecipazioni dei due fratelli e delle due sorelle.

Il gruppo Amadori, grazie alla gestione manageriale e alla nuova governance, potrà continuare il suo percorso di crescita e di sviluppo a beneficio della comunità aziendale, del territorio e degli azionisti.

Il gruppo chiuderà anche il 2022 con ricavi e risultato in crescita, nonostante un picco inflattivo storico dei fattori produttivi, e ciò grazie al positivo trend delle proteine bianche, ideali per un’alimentazione salutare, nonché all’innovazione di prodotto e di processo.

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