BAGNACAVALLO. La sala di Palazzo Vecchio ospita la mostra “I Giusti in Emilia-Romagna”, un percorso fra documenti e testimonianze che racconta le storie dei 76 Giusti emiliano-romagnoli che diedero protezione agli ebrei in fuga dalle persecuzioni razziali dall’8 settembre 1943 fino alla fine della seconda guerra mondiale.
In mostra vengono raccontati alcuni dei tanti episodi di salvataggio, operati dentro e fuori dal territorio regionale da persone per lo più comuni, spesso di umili condizioni, che aiutarono numerose famiglie ebree a nascondersi e mettersi in salvo e perciò riconosciuti dallo Yad Vashem, il centro studi di Gerusalemme dedicato alla Shoah, “Giusti tra le nazioni”. Fra questi, si racconta anche dei bagnacavallesi Tambini e Dalla Valle, che aiutarono nella fuga la famiglia ebrea Weiss Galandauer.
La mostra, curata da Vincenza Maugeri e Caterina Quareni per il Museo Ebraico di Bologna, è allestita a Bagnacavallo con il supporto della Biblioteca comunale Taroni in occasione del Giorno della memoria, che ricorre il 27 gennaio.
L’allestimento è stato visitato nei giorni scorsi anche dalla vicesindaca Ada Sangiorgi. Durante il periodo di apertura saranno inoltre accolte diverse classi dell’Istituto comprensivo Berti.
La mostra è visitabile fino al 20 gennaio prima e dopo le proiezioni della rassegna “Cinema Palazzo Vecchio” e nei seguenti orari di apertura straordinari: 8 gennaio ore 10-12, 13 gennaio ore 16-18, 15 gennaio ore 10-12.
La famiglia Tambini, residente a Bagnacavallo, salvò la vita alla famiglia ebrea Weiss Galandauer, fuggita da Fiume il 13 settembre 1943 all’arrivo dei tedeschi. I Weiss Galandauer erano nove: Laura Weiss, la figlia Sara Jakobovitz coi suoi due figli (Oscar di 13 anni ed Edda di 11), la seconda figlia Elena con il marito Giacomo Galandauer e i loro tre figli (Eugenio, Cecilia e Antonia). La famiglia ebrea si fermò a Bagnacavallo durante la sua fuga verso l’Italia centrale e prese in affitto dai Tambini due stanze e una piccola cucina al secondo piano della loro casa. La famiglia Tambini era composta da Aurelio, Amelia e i loro figli, Vincenzo e Rosita.
I Weiss Galandauer, avvisati che stavano per essere arrestati, furono aiutati dalla famiglia Tambini a fuggire e furono accolti da Antonio Dalla Valle, cantoniere di Bagnacavallo, che li ospitò per un mese intero in casa sua e scavò un rifugio sull’argine del fiume Senio collegato con un tunnel alla casa dove i fuggitivi, in caso di bisogno, si sarebbero potuti nascondere.
I nove membri della famiglia Weiss Galandauer riuscirono poi a fuggire dall’Italia e a passare la frontiera italo-svizzera.
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