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Coesione sociale sempre più a rischio

La politica da anni ha abbandonato il ceto medio

di Marcello Borghetti*

Guerra e pandemia hanno portato al pettine, nodi strutturali italiani; in particolare il contenimento di salari e pensioni, e l’abuso del precariato, rispetto al resto d’Europa, ed un sistema fiscale iniquo a carico degli stessi, finisce per amplificare le conseguenze di una inflazione che ha fenomeni speculativi evidenti, come è evidente la sottovalutazione politica dei tanti Governi di questi anni o forse la colpevole miopia politica su fattori che privilegiano i già ricchi, aumentando drammaticamente le diseguaglianze, la fascia di disagio e di povertà …

La politica ha, da anni, abbandonato il ceto medio costituito da lavoratori dipendenti e pensionati! I giovani pagano il prezzo drammatico di queste scelte miopi. Lo Stato sociale a partire da sanità e scuola pagano un sottofinanziamento che si ripercuote sulle fasce più esposte alla crisi.

La questione del caro carburante, è significativa, di tante colpe politiche, di lungo corso, dove, al di là delle promesse elettorali, si preserva un interesse al mantenimento di accise e Iva, che finisce per alimentare le speculazioni. In una severa lotta all’evasione fiscale, piuttosto che su una tassazione insensata sui carburanti si dovrebbe mettere tutte le energie. E’ stato praticato, un liberismo cieco, dove il disprezzo delle regole, considerate lacci allo sviluppo, e l’assenza di una diffusa responsabilità sociale, ha prodotto un disastro.

Senza un cambio di passo di tutta la classe politica, che ha colpe generalizzate in ogni schieramento, non solo è a rischio la tenuta economica di un sistema con il blocco dei consumi, ma è a rischio la coesione sociale, che è un bene democratico!

*segretario Uil Cesena

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