BAGNACAVALLO. La rassegna CuCù (curiosità culturali) prosegue sabato 4 febbraio con l’apertura della mostrafotografica di Paolo Ruffini “Spettacolosi” presso la Sala di Palazzo Vecchio di Bagnacavallo.
In esposizione ci sono gli scatti che Ruffini – storico fotografo bagnacavallese – ha dedicato ai personaggi del mondo dello spettacolo (teatro, cinema, musica) che nel corso degli anni sono passati da Bagnacavallo, ritratti durante le loro esibizioni ma anche in momenti della quotidianità. La mostra è aperta fino al 12 febbraio il sabato e la domenica, dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18. Ingresso libero.
Per quanto riguarda gli spettacoli, registra già il tutto esaurito “A tirumbëla, mè. (A più non posso, io)” di e con Gianni Parmiani, previsto per il 9 febbraio.
È ancora possibile prenotare invece per la serata del 9 marzo con protagonista il Duo Morrighan. Ambra Bianchi (flauto traverso, voce) e Irene De Bartolo (arpa) proporranno musiche di Ennio Morricone, Nino Rota, Nicola Piovani, ma anche indimenticabili melodie come Moon River: le colonne sonore più conosciute nell’arrangiamento di un duo che trae il suo nome da un’importante divinità celtica femminile.
Cucù si concluderà poi il 13 aprile con “Pillole d’opera”, concerto giocoso in un atto con Silvia Felisetti (voce narrante e soprano), Massimo Ghetti (flauto), Alan Selva (clarinetto), Javier Adrian Gonzalez (fagotto) e Luca Bonucci (clavicembalo).
La rassegna si tiene a Bagnacavallo nella Sala di Palazzo Vecchio, in piazza della Libertà 5.
L’ingresso agli spettacoli costa 7 euro, è invece gratuito per i minori di 18 anni.
Apertura porte ore 20, inizio spettacoli ore 21.
Informazioni e prenotazioni per gli spettacoli (consigliate):
333 7981563 (anche WhatsApp)
info@controsensobagnacavallo.it.
La rassegna è ideata e organizzata dall’associazione culturale Controsenso con il patrocinio del Comune di Bagnacavallo; associazioni partner: Amici di Neresheim, Associazione Comunicando, Associazione musicale Doremi, Avis, Circolo Arci Casablanca. Direzione artistica di Michele Antonellini.
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