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Foro Annonario, si muove la società civile

Inviato a Conad documento propositivo di un nutrito gruppo di persone

CESENA. Come annunciato cambia la gestione del Foro Annonario. Sarà Cia  Conad ad occuparsene. Anche se ci sarà da ricostruire una proposta, non si partirà da zero. Ci sono alcuni punti fermi: Burro e Salvia, sportello bancario, supermercato  e Agrintesa. C’è però il buco nei corner che erano stati creati per la proposta gastronomica. Poi serviranno iniziative per attirare le persone. Perché ormai è fuori di dubbio che in presenza di una buona offerta di proposte è fondamentale un motivo di richiamo per rilanciare una struttura che però ha la fortuna di essere al centro della zona più frequentata del centro. 

Su come farlo ci sono diverse sensibilità. Interessante quella di un gruppo di persone che ha elaborato un documento che ha l’obiettivo di contribuire al dibattito. Il comportamento di chi vuol costruire. È stato inviato a Conad che farebbe bene ad aprirsi al confronto. E tutto lascia credere che, come sempre è successo, le sollecitazioni verranno accolte. Questa la nota.

Apprendiamo dalla stampa locale che entro fine gennaio Cia-Conad assumerà la gestione diretta del Foro annonario di Cesena e che Confcommercio ha proposto di inserire in questa fase “una riflessione partecipata da parte di tutta la città” per un “nuovo mercato coperto partecipato dalla  città”, per “ripopolare la struttura e conferirle una fisionomia stabile che possa fungere da polo commerciale”.

Come cittadini attenti alle esigenze della città condividiamo la richiesta di partecipazione per riqualificare in senso civico questa importante struttura situata nel cuore della città, all’interno dello stesso palazzo comunale. Riteniamo che ciò possa avvenire soltanto recuperando e  valorizzando pienamente entrambe le funzioni che il Foro annonario ha svolto in passato, di spazio commerciale popolare e di luogo di incontro e comunicazione dei cittadini. Luogo di comunicazione e anche di accoglienza conservato anche dopo la ristrutturazione, con l’installazione di tavoli e sedili poi interrotto dalla chiusura per il Covid e dal successivo smantellamento di tavoli e sedute. 

Prima che ciò avvenisse, lo spazio centrale del Foro offriva una  dimensione gratuita di accoglienza e incontro, al fresco d’estate e al caldo d’inverno, con la possibilità di fermarsi, di leggere, incontrarsi, parlarsi, tutti con tutti. Questa è una dimensione che non deve andare perduta e può essere realizzata in modo creativo e rispondente ai bisogni  attuali della cittadinanza. 

Confidiamo che la sensibilità di Conad alla  costruzione di progetti di promozione sociale sia in sintonia con questa nostra esigenza di cittadini e cittadine.

Chiediamo pertanto che siano promossi al più presto incontri pubblici in cui affrontare questo tema.

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