RAVENNA. Un altro appuntamento per la venticinquesima edizione di “Mikrokosmi”, la stagione concertistica dell’Associazione Culturale Mikrokosmos sotto la direzione artistica di Barbara Valli.
Domenica prossima 26 marzo alle 11 nella Sala Corelli del Teatro Alighieri di Ravenna salirà sul palco Roberto Giordano, un grande pianista riconosciuto a livello internazionale. In programma Mendelssohn, Sei Romanze senza Parole op.53, e quattro Ballate di Chopin.
Roberto Giordano si rivela all’attenzione della critica internazionale e delle maggiori istituzioni concertistiche del mondo nel 2003, a 22 anni, con il suo premio al “Concours Musical International Reine Elisabeth de Belgique” di Bruxelles. “Pianista eccellente, di grande classe ed eleganza”, “Virtuoso senza pari”, “Musicista raffinato e sensuale”, “Poeta del pianoforte”, sono alcune delle espressioni con le quali Roberto Giordano è unanimemente descritto dalla critica. Classe 1981, si diploma a diciotto anni all’Ecole Normale de Musique «A.Cortot» di Parigi con l’unanimità e le felicitazioni della giuria e al Conservatorio «G.Rossini» di Pesaro con il massimo dei voti, la lode e la menzione d’onore. Nel 2007 consegue il diploma all’Accademia Pianistica di Imola, con il titolo onorifico di MASTER. Qui è allievo di Leonid Margarius (allievo di Regina Horowitz), che Roberto Giordano considera la personalità più influente nella sua formazione musicale. A Imola segue anche i corsi di Piero Rattalino e conosce Vladimir Ashkenazy che rimane “impressionato dalle sue abilità virtuosistiche”. Dal 2015 è chiamato a ricoprire la cattedra di docente dell’Accademia e nel 2017 ne assume la vicedirezione, fino al 2022. Ha suonato in tutto il mondo nei più importanti Teatri e Sale da Concerto. La sua discografia, prodotta esclusivamente dall’etichetta Bottega Discantica, conta dodici CD, premiati dalla critica e dalle riviste specializzate. Dal 2015 è designato Yamaha Artist dalla Yamaha Music Europe.
Importante anche la sua esperienza in musica da camera, attraverso la collaborazione regolare con Josè Van Dam, con cui ha lavorato per oltre dieci anni, con il violinista Feng Ning e gli incontri con Danilo Rossi, Leo Nucci, Marie Hallynck, Lorenzo Gatto e Yossif Ivanov. Apprezzato docente, da anni si dedica con passione anche all’insegnamento, con un ripensamento della pedagogia musicale, sia nell’ottica del concertismo che della didattica. Già professore di pianoforte principale per chiara fama all’Institut Royal de Musique et Pédagogie di Namur, in Belgio e al Conservatorio “F.Cilea” di Reggio Calabria, ha tenuto masterclass in Europa, Cina, Giappone, Messico ed è regolarmente invitato a far parte delle giurie di concorsi internazionali.
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