LUGO. Da giovedì 8 a lunedì 12 giugno ScrittuRa Festival torna a popolare il Pavaglione e i chiostri del Carmine di Lugo.
La prima giornata lughese si apre ai chiostri alle 18.30 con Alberto Rollo e un incontro sul racconto letterario della montagna e della vita tra le vette a cui ha dedicato il libro “Il grande cielo” (Ponte alle Grazie). Questa è la storia di un uomo di pianura e di metropoli che ha sempre guardato alla montagna per amor di valico, di salita, di cielo, scritto da uno dei più importanti editor italiani.
Alberto Rollo è stato lo storico editor di Feltrinelli e oggi è consulente editoriale di Mondadori. Tra i molti autori che ha pubblicato ci sono Stefano Benni, Antonio Tabucchi, Paolo Rumiz, Alessandro Baricco, Gabriele Romagnoli, Maurizio Maggiani, Jonathan Coe (di cui traduce La famiglia Winshaw), Daniel Pennac, Amos Oz, e tiene a battesimo molti esordi: fra questi Simonetta Agnello Hornby, Benedetta Cibrario, Paolo Sorrentino con Hanno tutti ragione, Vinicio Capossela. Come scrittore è stato finalista al Premio Strega con “Un’educazione milanese” (Manni). Accanto alla letteratura ha sempre portato avanti la passione per la montagna, a cui è dedicato il suo ultimo libro.
Alle 21 al Pavaglione arrivano i filosofi Maura Gancitano e Andrea Colamedici con l’incontro CHI ME LO FA FARE?, in cui saranno in dialogo con lo scrittore Matteo Cavezzali.
Efficienti, dinamici, creativi. Ma anche: sovraccarichi, avviliti, depressi. Stanchissimi. Pieni di lavoro. Divisi fra call, impegni familiari e pubbliche relazioni, la luce blu degli smartphone che ci illumina il viso, la notte. Oppressi dal lavoro ma anche del lavoro innamorati, rapiti, vittime di una sindrome di Stoccolma aziendale. Perché oggi il lavoro è tutto e tutto è lavoro. Eppure, mai come oggi, la sensazione è che questo lavoro non basti. Mai come oggi, in un mondo post-pandemico che continua a cantare le magnifiche sorti del neoliberismo, lavorare è sembrato altrettanto privo di senso. Una domanda spettrale, allora, ha cominciato ad aggirarsi fra noi: ma chi me lo fa fare? Chi me lo fa fare di continuare a credere che il lavoro dei sogni arriverà e non mi sembrerà nemmeno più di lavorare? Chi me lo fa fare di continuare a pensare che se mi impegno, prima o poi ce la farò? Chi me lo fa fare di ritenere che non esista un’alternativa? Attraverso esplorazioni storiche e accurate ricognizioni del presente, Maura Gancitano e Andrea Colamedici ci spingono a riflettere sulle origini e gli sviluppi di un concetto, quello di lavoro, sfaccettato e controverso, mettendone in luce i legami con ciò che abbiamo di più sacro, come la religione o la moralità. Ma ci invitano anche a ribaltare la prospettiva sulle retoriche del privilegio o del merito. E soprattutto ci spingono a immaginare: una soluzione, un mondo in cui sia possibile cambiare. “Ma chi me lo fa fare?” diventa allora un atto d’amore verso la nostra finitezza e umanità, verso la nostra stanchezza e la nostra voglia di resistere. Una coraggiosa presa di coscienza per capire finalmente che il lavoro – per quello che oggi l’abbiamo fatto diventare – è una trappola, una a cui dobbiamo a tutti i costi sottrarci. Ma magari a passo di danza.
Gancitano e Colamedici sono i fondatori di Tlon, un progetto di divulgazione culturale che si manifesta attraverso una factory culturale, una casa editrice, due librerie e un’attività di divulgazione, mescolando cultura alta e bassa, analizzando bisogni e significati del nostro tempo e mettendo in connessione l’ambiente accademico con il mondo pop. Con un grande seguito sui social e molti libri all’attivo per HarperCollins e Mondadori. Il loro ultimo libro è “Ma chi me lo fa fare? Come il lavoro ci ha illuso: la fine dell’incantesimo” (HarperCollins).
In caso di maltempo il festival si svolgerà alle 18.30 al Salone Estense e alle 21 all’aula magna dell’ITIS Marconi-Istituto Compagnoni.
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