Arriva il Don Chisciotte delle Albe

RAVENNA. Ci hanno preso gusto: dopo aver affrontato, attraversato, vissuto la Commedia di Dante, Ermanna Montanari e Marco Martinelli, fondatori e direzione artistica del Teatro delle Albe, ci invitano a varcare la soglia di un altro caposaldo della letteratura occidentale.

Un’altra opera-mondo con cui si rinnovano la passione, la creatività e lo spirito corale che hanno già animato il Cantiere Dante. Da mercoledì 5 a domenica 16 luglio, tutti i giorni (tranne il lunedì) alle 20 a Palazzo Malagola (via di Roma 118), Don Chisciotte ad ardere: opera in fieri 2023 è la prima anta di un progetto triennale nel segno di Miguel de Cervantes. Raccogliendo l’eredità della Chiamata Pubblica che ha reso possibile la messa in scena delle cantiche della Commedia tra il 2017 e il 2022, il nuovo percorso drammaturgico, vocale e sonoro vede in scena cittadini e cittadine accanto agli attori delle Albe, Martinelli e Montanari, mentre le musiche sono state composte e saranno eseguite dal gruppo Leda. Lo spettacolo è una coproduzione Teatro delle Albe/Ravenna Teatro, Ravenna Festival e Teatro Alighieri, con il contributo del MiC Progetti Speciali, media partner FILM TV.

“Siamo partiti – raccontano Ermanna Montanari e Marco Martinelli – da un suggerimento che Don Chisciotte dà al suo fedele Sancio: ‘Devi tener presente, sempre dinanzi agli occhi, quello che sei, cercando di conoscere te stesso, che è la conoscenza più difficile che si possa immaginare’. In questa frase, come in una gemma, il senso del romanzo come viaggio iniziatico a cui gli spettatori-erranti vengono invitati: attraverseranno i luoghi di Palazzo Malagola, scenderanno nelle stanze interne del proprio inconscio. Il cammino li condurrà nel giardino adiacente, sede della locanda a cui approda Don Chisciotte, e dove avranno inizio le sue grottesche vicende. L’hidalgo spagnolo, simbolo irriducibile di sognatore che non si rassegna alle ingiustizie di un mondo retto sull’ ipocrisia e il sopruso, continua ad ‘ardere’, pur se da tutti considerato folle, patetico, ridicolo come gli attori che tentano di rappresentare le sue avventure, anch’essi goffi e stonati. Man mano che l’opera procede, il solitario cavaliere e chi lo accompagna appariranno più saggi di quella maggioranza che li contrasta e pretende di avere il monopolio della ragione.”

Don Chisciotte ad ardere rovescia i termini della narrazione originale: si parte dal castello incantato per raggiungere la locanda, per tornare alla realtà; un’inversione poetica che mette potentemente in luce il dubbio, la ferita che Cervantes apre nell’articolata relazione fra realtà e sogno. Una relazione che, dopo tutto, non è una semplice dicotomia, ma costantemente ci interroga, pretende occhio vigile sui territori del sogno e del desiderio. Così lo spettacolo si fa mistero eleusino, viaggio onirico, misterioso e misterico; un percorso individuale dove ogni spazio è la scena di un incontro con immagini e suoni. Con questa creazione si inaugura il Cantiere Malagola nell’omonimo Palazzo, sede del Centro di ricerca vocale e sonora fondato e diretto proprio da Ermanna Montanari insieme a Enrico Pitozzi, studioso e docente dell’Alma Mater Studiorum di Bologna.

Con quest’appuntamento continua a dipanarsi il fil rouge letterario che per questa XXXIV edizione di Ravenna Festival è evidente già dall’omaggio a Calvino nel titolo Le città invisibili: la traccia tematica ci accompagna fino a Se resistere dipende dal cuore di Elena Bucci e Luigi Ceccarelli, un lavoro di teatro musicale “minimo” a partire da versi e voce registrata della poetessa ed etnomusicologa Amelia Rosselli(11 luglio, Teatro Rasi), e al doppio appuntamento con Sandro Lombardi, che legge Mater StrangosciàsGli angeli dello sterminio di Giovanni Testori, classe 1923 come Calvino (12 luglio, Chiostro del Museo Nazionale).

Info e prevendite: 0544 249244 – www.ravennafestival.org

Biglietti: posto unico 10 Euro,under 18: 5 Euro

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