Male ormai incurabile
La riflessione è contenuta nell’editoriale di oggi su “Il Domani” e firmata dal politologo Piero Ignazi: L’opposizione non è morta. Almeno nei numeri “Il Domani” ha ragione. Lo dimostrano alcuni dati e, a tal proposito, il quotidiano cita l’ultimo sondaggio dell’autorevole Alessandra Ghisleri. Emerge che i partiti di governo hanno il 44,7 per cento delle preferenze, mentre l’alleanza Pd, Verdi, +Europa e 5Stelle si attesta al 41,6 e se ci fosse l’allargamento a Renzi e Calenda ci sarebbe il sorpasso.
Però l’impressione è che siamo di fronte ad un puro esercizio dialettico o aritmetico. Perché ipotizzare un campo largo fra i partiti di opposizione è molto meno di un sogno di mezza estate. Ma non è ipotizzabile neppure un “campino” largo. In questo momento nessuno vuole stringere alleanze con nessuno. Probabilmente incide anche l’effetto europee: tra meno di un anno si voterà e sarà fatto con il proporzionale. Quindi ognuno pensa a se stesso. Per il resto si vedrà.
Questo però non significa che dopo ci potrà essere un’inversione di tendenza. Anzi, i segnali non sono per nulla tranquillizzanti. Prima o poi però qualche passo in questa direzione dovrà essere fatto. Altrimenti il centrodestra, che sia guidato da Giorgia Meloni o da qualsiasi altro, governerà per tanto tempo e potendo contare su maggioranze schiaccianti che rendono ancora più difficile il lavoro delle opposizioni.
Analisi che nessuno contesta. Ma nessuno fa niente per arrivare ad un’inversione di tendenza. Egoismi e personalismi sono un tappo che è difficile (impossibile?) da togliere. Anche se così facendo si stende il tappeto rosso al centrodestra in qualsiasi competizione elettorale. Tafazzi è un dilettante.
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