Open day agli scavi del Prato della Rosa

CERVIA. L’indagine di scavo del 2023 si è concentrata nell’area del Prato della Rosa, al centro delle saline, area in cui si riteneva potesse trovarsi l’antica Ficocle.

Grazie a una serie di indagini esplorative sono emerse le strutture di un grande edificio pilastrato e numerose sepolture

Anche gli scavi di quest’anno confermano la ricchezza e l’importanza dei resti presenti nel sottosuolo del territorio cervese, avendo portato alla luce al Prato della Rosa un edificio prima sconosciuto ed evidenze risalenti ai secoli centrali del Medioevo, periodo in cui la città di Cervia Vecchia è già in piena fioritura.

Per offrire ai cittadini e alle persone interessate la visione e la spiegazione delle attività svolte e delle novità emerse durante l’attuale campagna di scavo, il Comune di Cervia e l’Università di Bologna organizzano una visita guidata gratuita al sito archeologico per lunedì 21 luglio in tre gruppi a partire dalle ore 15,30. Appuntamento al centro visite Salina di Cervia. Condurranno la guida gli archeologi dell’Università di Bologna – il prof. Andrea Augenti, direttore scientifico dello scavo, Mila Bondi e Marco Cavalazzi coordinatori del progetto.

Per ragioni organizzative occorre prenotare alla mail: archeologia@comunecervia.it fino ad esaurimento posti. È infatti previsto un numero massimo di partecipanti a causa dell’estensione, della conformazione del luogo e dell’ampiezza dell’area degli scavi.

Il cammino per raggiungere l’area degli scavi è sugli argini delle saline; si tratta perciò di un percorso disagevole e, purtroppo, non accessibile a chi ha problemi di deambulazione. L’esperienza complessiva dura h. 1,30 circa, di cui 30 minuti di camminata all’andata e 30 al ritorno.

“L’amministrazione comunale nonostante le difficoltà cui ha dovuto far fronte quest’anno, ha comunque voluto e sostenuto la campagna di scavi 2023 e si appresta come ogni anno a rendere partecipi i cittadini degli sviluppi delle ricerche archeologiche con una giornata sugli scavi aperta a tutti. Il luogo indagato quest’anno, il Prato della Rosa, è un luogo particolarmente caro ai cervesi, carico di magia perché spesso fatto coincidere con le radici più profonde della realtà cervese.  Dichiara il sindaco Massimo Medri – I primi risultati delle indagini ci offrono già delle sorprese e ringraziamo l’Università e il gruppo del Prof Augenti in particolare per la costanza e l’entusiasmo con i quali continuano ogni anno a studiare il territorio e a metterci al corrente delle nuove scoperte e ipotesi sulla storia del territorio. Quella del 21 sarà un’importante occasione di visibilità dei saggi ancora aperti e svelerà le prime ipotesi legate al lavoro di indagine svolto durante la campagna 2023”

“Gli scavi di quest’anno erano stati programmati in una versione ristretta rispetto alle campagne precedenti, e contavamo soltanto di iniziare a fare chiarezza sull’area del Prato della Rosa. Ma l’archeologia spesso porta sorprese, e così ci siamo ritrovati quasi subito di fronte ai resti di un grande edificio, un monumento che per adesso – e lo dico con tutte le cautele possibili – sembra databile all’età tardoantica, forse al V secolo. Se così fosse, avremmo individuato il monumento più antico di tutto il comprensorio di Cervia. Il prosieguo delle indagini ci permetterà di comprenderne la forma, le funzioni e la cronologia in maniera più precisa, ma non c’è dubbio che ci troviamo di fronte a una scoperta davvero importante. Importante, quanto inaspettata.” le parole del prof. Andrea Augenti, direttore scientifico degli scavi.

Entusiasmo per le recenti scoperte viene espresso anche dal Soprintendente, dott.ssa Federica Gonzato, che sottolinea come l’impegno coordinato di tutti i soggetti coinvolti con una serie di iniziative tra loro strettamente interconnesse stia portando a importanti progressi nella conoscenza del territorio e, cosa ancora più importante, nelle possibilità di fruizione per il pubblico del ricco patrimonio culturale di Cervia.

Le ricerche sono condotte dal Dipartimento di Storia Culture e Civiltà dell’Università di Bologna, grazie a una convenzione stipulata tra l’Università stessa, il Comune di Cervia, il gruppo culturale Civiltà Salinara, la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini e Parco della Salina di Cervia. L’obiettivo generale del progetto “Archeologia a Cervia” è quello di indagare e valorizzare il patrimonio storico-archeologico del territorio cervese.

Le indagini sono iniziate nel 2019 con la ricognizione di parte del territorio comunale, portando all’individuazione di numerosi siti prima sconosciuti, evidenziando il grande potenziale del territorio. Negli ultimi tre anni, le ricerche si sono concentrate nel sito di Cervia Vecchia, al centro delle Saline, dove sono stati eseguiti una serie di sondaggi archeologici esplorativi, per comprendere lo stato di conservazione e la profondità dei resti archeologici e studiare la topografia della città antica. Durante le ricerche degli anni passati sono state individuate alcune aree cimiteriali associate a edifici religiosi, aree produttive, abitazioni e tratti del sistema di canali interni all’abitato.

Lo scavo, la cui direzione scientifica è del prof. Andrea Augenti, è svolto da studenti dell’Università di Bologna, coordinati sul campo dai dottori Mila Bondi e Marco Cavalazzi.

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