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Centrodestra e Grillo dovrebbero scusarsi con Bersani

Dopo dieci anni i primi riconoscimenti arrivano da Giorgetti

CESENA. Nell’autunno del 2011 lo spread volava. Aveva superato quota cinquecento. Il governo Berlusconi non riusciva a porre un freno e il presidente del Consiglio si dimise. E Giorgio Napolitano, allora presidente della Repubblica, affidò il governo del Paese a Mario Monti. Fu possibile perché Pier Luigi Bersani, segretario del Pd, diede il suo appoggio. Fu “l’obbedisco” più pesante della storia per il centrosinistra italiano. Se si fosse andati alle urne il centrosinistra avrebbe vinto a mani basse portando Bersani a palazzo Chigi che avrebbe avuto una maggioranza solida. Sarebbe stata la prima volta della storia repubblicana che un leader proveniente dalla sinistra avrebbe avuto le condizioni per portare avanti la propria politica. 

Invece le cose sono andate diversamente. Quello di Mario Monti fu un governo (durò circa 18 mesi) che chiese sacrifici agli italiani. Era necessario per poter calmare i mercati. Ed a pagare pegno fu proprio il Pd. A trarne vantaggio furono i 5Stelle che stando all’opposizione ebbero una crescita esorbitante a spese soprattutto del Pd. Fu così che le elezioni del 2013 finirono con la “non vittoria” del Pd che fu il primo partito, ma senza avere quella maggioranza necessaria per salire a palazzo Chigi. Poi ci furono i governi Letta e Renzi. Il resto è storia recente.

Il provvedimento cardine del governo Monti fu la riforma delle pensioni formata da Elsa Fornero contro la quale ne sono state dette di cotte e di crude, in particolare da Lega e Fratelli d’Italia. Adesso però il colpo di scena: il leghista Giancarlo Giorgetti, ministro dell’Economia del governo Meloni, plaude alla riforma Fornero. La Nadef, firmata da Giorgetti, scrive: la riforma Fornero (definita infame da Matteo Salvini ndr) ha migliorato in modo significativo la sostenibilità del sistema pensionistico nel medio lungo periodo, garantendo una maggiore equità fra le generazioni”. 

E ad essere più tutelata è soprattutto quella fascia di età che nel 2013 girò le spalle al Pd per passare con i 5Stelle. Adesso ci sarebbe un’Italia diversa? Impossibile rispondere. Di sicuro sarebbe stato interessante vedere all’opera Bersani alla presidenza del Consiglio.

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