Custodire per trasmettere. Testimonianze sui femminismi negli anni Settanta a Forlì

Da sabato 18 una mostra fotografica e documentaria sarà visitabile a Casa Saffi 

Sabato 18 novembre 2023, alle ore 16.00, presso la sede dell’Istituto Storico della Resistenza e dell’Età contemporanea, via Albicini 25, Forlì, si terrà l’inaugurazione della mostra fotografica e documentaria “Custodire per trasmettere. Testimonianze sui femminismi negli anni Settanta a Forlì”, organizzata dal Gruppo ricerca femminismi.
L’esposizione sarà visitabile fino al 10 marzo 2024 secondo i seguenti orari: lunedì, mercoledì, giovedì e venerdì 9.30 – 15.00; martedì 9.30 – 17.00. Saranno possibili aperture al sabato o effettuare visite guidate previo accordi telefonici: 3807099614.
Per promuovere la mostra e per approfondire i temi che tratta sono stati organizzati due appuntamenti collaterali per domenica 26 novembre, alle ore 16.30, presso la Fabbrica delle Candele, piazzetta Conserva Corbizzi, e per giovedì 14 dicembre, alle ore 16.00, negli stessi locali che ospitano l’esposizione. Nel primo caso il Gruppo teatrale Malocchi & Profumi metterà in scena lo spettacolo “Rosa Gemoni, che inventò il Made in Italy”, mentre nel corso della seconda iniziativa Raffaella Baccolini, Beatrice Spallaccia, entrambe docenti dell’Università di Bologna, e Carolina Tognon approfondiranno il tema “Dialogo tra generazioni sugli studi di genere”.

I femminismi negli anni Settanta a Forlì

Negli anni Settanta, sull’onda della protesta internazionale contro la guerra in Vietnam, iniziò una presa di coscienza fra le studentesse e gli studenti su vari temi politici e sociali, in particolar modo quello sulla pace. Nel scuole si organizzarono lotte per conquistare una maggiore democrazia, si chiese il diritto a organizzare assemblee, si costituirono gruppi di studio e collettivi in cui potersi confrontare per partecipare attivamente alla vita scolastica. Venne messo in discussione soprattutto l’autoritarismo del sistema scolastico, nonché il nozionismo. 
La rivendicazione di alcuni diritti diventò sempre più emergente, iniziarono le manifestazioni per ottenere il divorzio e l’aborto; leggi che furono approvate rispettivamente il 12 maggio 1974 e il 22 maggio 1978.
Nel novembre del 1975 a Forlì nacque il Consultorio autogestito dell’Associazione Italiana per l’Educazione Demografica (AIED), con sede in via Valzania 4, ad opera del Gruppo Alternativa Femminista. Fu un luogo gestito da un gruppo di donne e di medici che affrontò temi come la sessualità, la contraccezione, la procreazione consapevole e l’interruzione di gravidanza. Solo più tardi furono istituiti i consultori gestiti dalla Sanità pubblica.
Il consultorio autogestito rappresentò per la nostra città il primo riferimento di aggregazione del Movimento Femminista locale. Risale sempre a quel periodo la partecipazione di donne forlivesi alle manifestazioni femministe, anche a livello nazionale, tra cui quella del 6 dicembre 1975 a Roma per chiedere il diritto all’aborto. Fu la prima manifestazione di sole donne!
Il Movimento Femminista che si formò a Forlì era composto dal Gruppo Alternativa Femminista, dalle militanti e simpatizzanti dei gruppi extraparlamentari della Sinistra e da Collettivi di studentesse; si parla di giovani donne di diverse generazioni, di età compresa tra i sedici e i trent’anni.
Le problematiche delle donne non avevano trovato spazio all’interno dei gruppi della Sinistra, dove regnava, comunque, un atteggiamento maschilista; le donne venivano spesso relegate a ruoli secondari. L’espressione “angeli del ciclostile” indicava un ruolo subalterno, poiché spesso le donne avevano il compito di stampare al ciclostile i volantini di controinformazione e di protesta, mentre agli uomini era riservato il ruolo di leader e di elaborare le linee politiche. Tanto che la prima manifestazione femminista del 1975 venne contestata dal servizio d’ordine della Sinistra extraparlamentare, perché composta da sole donne, pertanto ritenuta settaria rispetto ai principi unitari della lotta di classe. 
La volontà di trovare spazi di autonomia solo per le donne diventò un momento importante di presa di coscienza e di rivendicazione femminista. Tutto venne messo in discussione: la famiglia, le relazioni di coppia, la sessualità e in generale il ruolo della donna nella società. Lo slogan “il personale è politico e il privato è pubblico” interpreterà un momento fondamentale del movimento. Altri slogan erano: “Io sono mia”,, “L’utero è mio e me lo gestisco io”, “La metà del cielo è in tempesta”, “Tremate, tremate, le streghe sono tornate”.
Nel novembre del 1976, a Rimini, si svolse l’ultimo congresso di Lotta Continua, una delle maggiori organizzazioni della Sinistra extraparlamentare. Durante il corso dei lavori le donne presero la parola, tra queste c’erano due giovani di Forlì, per denunciare la struttura gerarchica e maschilista dell’organizzazione, così come la avvertivano, sempre più distante dai problemi reali della società. Questa presa di posizione delle donne, insieme al tema dell’antiterrorismo, fu determinante per decretare lo scioglimento di Lotta Continua.
“Anche a Forlì si svolsero varie riunioni di autocoscienza”, raccontano le organizzatrici della mostra, “che significava per la prima volta raccontare all’interno di gruppi, più o meno numerosi, i vari vissuti individuali delle donne. Si passò dall’io al noi e ci si rese conto che molti problemi privati sono in realtà di tutte e questo è determinante per una maggior consapevolezza di sé”.
Nel maggio 1977 da Forlì, Forlimpopoli e Cesena partirono per Parigi ben cinquanta donne per partecipare al primo Convegno Internazionale femminista che si svolse dal 28 al 31/5 all’Università di Vincennes, tutte ospitate in case di femministe francesi. Furono giorni molto intensi. Nei gruppi di lavoro si parlò di violenza, di controllo delle nascite, di lavoro domestico, di consultori. Le donne partite dalle nostre città non riuscirono a partecipare a tutti i momenti di discussione perché molto numerosi ed anche per un problema di lingua. Fu per loro comunque importante ritrovarsi insieme a tante altre di vari paesi, ma con un’omogeneità rispetto ai vari problemi da affrontare insieme. Quel convegno venne ampiamente documentato in articoli pubblicati sulle riviste Effe e Noi Donne.
A Forlì si costituirono diversi collettivi di studentesse che iniziarono ad affrontare tematiche femministe, in particolare la contraccezione, la sessualità, il rapporto uomo-donna e tutte le problematiche del corpo femminile. In quegli anni la pillola anticoncezionale veniva prescritta solo da pochi medici e con indicazioni generiche; ad esempio “per usi dermatologico”. Alcune farmacie di Forlì non la consegnavano, nonostante la presentazione di una regolare ricetta medica, semplicemente per ragioni ideologiche, mentre la pillola anticoncezionale era già stata legalizzata nel 1971.
Un momento di grande aggregazione e di lotta del Femminismo forlivese è rappresentato dalla manifestazione dell’8 marzo 1978 in piazza Saffi. L’incontro si rivelò un momento gioioso, durante il quale le donne ballarono e poi sedute in cerchio intonarono canti femministi, tra cui “Avete mai guardato negli occhi di una donna”, famosa canzone icona della denuncia riguardo alla conduzione dell’altra metà del cielo. Poi seguirono testimonianze personali.
Nel maggio 1978 venne approvata la Legge n. 194 sull’interruzione di gravidanza. Una vittoria per tutte le donne! I gruppi di autocoscienza femminista hanno continuato il loro percorso e per alcune Donne è iniziato un approfondimento individuare di tipo analitico.
“Ognuna di noi”, dichiarano le promotrice della mostra, “ha riportato poi nella propria coppia, nella propria famiglia e nel mondo del lavoro il patrimonio acquisito durante le varie battaglie per l’emancipazione e la libertà delle donne”.

Questo post è stato letto 181 volte

Avatar photo

Marco Viroli

Marco Viroli è nato a Forlì il 19 settembre 1961. Scrittore, poeta, giornalista pubblicista, copywriter, organizzatore di eventi, laureato in Economia e Commercio, nel suo curriculum vanta una pluriennale esperienza di direzione artistica e organizzazione di mostre d’arte, reading, concerti, spettacoli, incontri con l’autore, ecc., per conto di imprese ed enti pubblici. Dal 2006 al 2008 ha curato le rassegne “Autori sotto la torre” e “Autori sotto le stelle” e, a cavallo tra il 2009 e il 2010, si è occupato di pubbliche relazioni per la Fondazione “Dino Zoli” di arte contemporanea. Tra il 2010 e il 2014 ha collaborato con “Cervia la spiaggia ama il libro” (la più antica manifestazione di presentazioni librarie in Italia) e con “Forlì nel Cuore”, promotrice degli eventi che si svolgono nel centro della città romagnola. Dal 2004 è scrittore e editor per la casa editrice «Il Ponte Vecchio» di Cesena. Autore di numerose prefazioni, dal 2010 cura la rubrica settimanale “mentelocale” sul free press settimanale «Diogene», di cui, dal 2013, è anche direttore responsabile. Nel 2013 e nel 2014, ha seguito come ufficio stampa le campagne elettorali di Gabriele Zelli e Davide Drei, divenuti poi rispettivamente sindaci di Dovadola (FC) e Forlì. Nel 2019 ha supportato come ufficio stampa la campagna elettorale di Paola Casara, candidata della lista civica “Forlì cambia” al Consiglio comunale di Forlì, centrando anche in questo caso l’obiettivo. Dal 2014 al 2019 è stato addetto stampa di alcune squadre di volley femminile romagnole (Forlì e Ravenna) che hanno militato nei campionati di A1, A2 e B. Come copywriter freelance ha collaborato con alcune importanti aziende locali e nazionali. Dal 2013 al 2016 è stato consulente di PubliOne, agenzia di comunicazione integrata, e ha collaborato con altre agenzie di comunicazione del territorio. Dal 2016 al 2017 è stato consulente di MCA Events di Milano e dal 2017 al 2020 ha collaborato con la catena Librerie.Coop come consulente Ufficio Stampa ed Eventi. Dal 2016 al 2020 è stato fondatore e vicepresidente dell’associazione culturale Direzione21 che organizza la manifestazione “Dante. Tòta la Cumégia”, volta a valorizzare Forlì come città dantesca e che culmina ogni anno con la lettura pubblica integrale della Divina Commedia. Da settembre 2019 a dicembre 2020 è stato fondatore e presidente dell’associazione culturale “Amici dei Musei San Domenico e dei monumenti e musei civici di Forlì”. Da dicembre 2020 è direttore artistico della Fabbrica delle Candele, centro polifunzionale della creatività del Settore delle Politiche Giovanili del Comune di Forlì. PRINCIPALI PUBBLICAZIONI Nel 2003 ha pubblicato la prima raccolta di versi, Se incontrassi oggi l’amore. Per «Il Ponte Vecchio» ha dato alle stampe Il mio amore è un’isola (2004), Nessun motivo per essere felice (foto di N. Conti, 2007) e "Canzoni d'amore e di funambolismo (2021). Suoi versi sono apparsi su numerose antologie, tra cui quelle dedicate ai Poeti romagnoli di oggi e… («Il Ponte Vecchio», 2005, 2007, 2009, 2011, 2013), Sguardi dall’India (Almanacco, 2005) e Senza Fiato e Senza Fiato 2 (Fara, 2008 e 2010). I suoi libri di maggior successo sono i saggi storici pubblicati con «Il Ponte Vecchio»: Caterina Sforza. Leonessa di Romagna (2008), Signore di Romagna. Le altre leonesse (2010), I Bentivoglio. Signori di Bologna (2011), La Rocca di Ravaldino in Forlì (2012). Nel 2012 è iniziato il sodalizio con Gabriele Zelli con il quale ha pubblicato: Forlì. Guida alla città (foto di F. Casadei, Diogene Books, 2012), Personaggi di Forlì. Uomini e donne tra Otto e Novecento («Il Ponte Vecchio», 2013), Terra del Sole. Guida alla città fortezza medicea (foto di F. Casadei, Diogene Books, 2014), I giorni che sconvolsero Forlì («Il Ponte Vecchio», 2014), Personaggi di Forlì II. Uomini e donne tra Otto e Novecento («Il Ponte Vecchio», 2015), Fatti e Misfatti a Forlì e in Romagna («Il Ponte Vecchio», 2016), Fatti e misfatti a Forlì e in Romagna volume 2 («Il Ponte Vecchio», 2017); L’Oratorio di San Sebastiano. Gioiello del Rinascimento forlivese (Tip. Valbonesi, 2017), Fatti e misfatti a Forlì e in Romagna, vol. 3 («Il Ponte Vecchio», 2018). Nel 2014, insieme a Sergio Spada e Mario Proli, ha pubblicato per «Il Ponte Vecchio» il volume Storia di Forlì. Dalla Preistoria all’anno Duemila. Nel 2017, con Castellari C., Novara P., Orioli M., Turchini A., ha dato alle stampe La Romagna dei castelli e delle rocche («Il Ponte Vecchio»). Nel 2018 ha pubblicato, con Marco Vallicelli e Gabriele Zelli., Antiche pievi. A spasso per la Romagna, vol.1 (Ass. Cult. Antica Pieve), cui ha fatto seguito, con gli stessi coautori, Antiche pievi. A spasso per la Romagna, vol. 2-3-4 (Ass. Cult. Antica Pieve). Nel 2019, ha pubblicato con Flavia Bugani e Gabriele Zelli Forlì e il Risorgimento. Itinerari attraverso la città, foto di Giorgio Liverani,(Edit Sapim, 2019). Sempre nel 2019 ha pubblicato a doppia firma con Gabriele Zelli Fatti e Misfatti a Forlì e in Romagna volume 4 («Il Ponte Vecchio») e Forlì. Guida al cuore della città (foto di F. Casadei, Diogene Books). Con Gabriele Zelli ha inoltre dato alle stampe: La grande nevicata del 2012 (2013), Sulle tracce di Dante a Forlì (2020), in collaborazione con Foto Cine Club Forlì, Itinerario dantesco nella Valle dell’Acquacheta (2021), foto di Dervis Castellucci e Tiziana Catani, e I luoghi di Paolo e Francesca nel Forlivese (2021), foto di D. Castellucci e T. Batani. È inoltre autore delle monografie industriali: Caffo. 1915-2015. Un secolo di passione (Mondadori Electa, 2016) e Bronchi. La famiglia e un secolo di passione imprenditoriale (Ponte Vecchio, 2016).