Bruno Piraccini non nasconde l'irritazione e si toglie un sassolino
L’ospedale Maurizio Bufalini di Cesena si arricchisce di un nuovo sistema robotico grazie all’importante donazione delle aziende Amadori ed Orogel. Dopo una fase di sperimentazione e formazione, è appena arrivato il nuovo robot chirurgico ‘da Vinci Xi’, ultima evoluzione della chirurgia mininvasiva.
Il progetto della chirurgia robotica, dati i risultati estremamente positivi della fase sperimentale, ha mostrato di avere le caratteristiche per diventare una tecnologia stabile del presidio ospedaliero della città, come fin da subito colto dal sindaco Enzo Lattuca che, alla luce delle difficoltà del contesto economico attuale per le aziende sanitarie, si è attivato in prima persona coinvolgendo le principali realtà imprenditoriali del territorio.
Il sostegno è arrivato da Amadori ed Orogel che insieme si sono fatte carico in parti uguali del 100 per cento dell’investimento, per un valore complessivo di circa un milione e 586 mila euro.
È un bene che due aziende cittadine si siano fatte carico delle spese da affrontare, ma nel contempo non entusiasma vedere che sono le uniche. Un’assenza sottolineata anche da Bruno Piraccini, anima di Orogel: “Dopo le recenti donazioni di strumentazioni innovative ricevute dal Bufalini di Cesena – ha detto – questa donazione, riferita ad un robot chirurgico di ultima generazione, rappresenta un ulteriore grande avanzamento della dotazione sanitaria dell’ospedale”. Poi la frecciata: “Orogel, insieme all’azienda Amadori, pure in un’annata difficile, ha ritenuto di sostenere l’intero costo di circa 1.600.000 di euro, dividendo l’onere fra loro, dopo che nessuna altra grande azienda ha ritenuto di condividere la spesa. Senza il nostro intervento l’ospedale della nostra città sarebbe stato privo di un’attrezzatura ormai indispensabile per mantenere alta la specializzazione del Bufalini a vantaggio degli operatori e soprattutto della nostra comunità”.
Messaggio forte e chiaro che non può passare inosservato.
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