Ma crea delle difficoltà a Marco Casali
Bene ha fatto Carlo Battistini, presidente della Camera di Commercio, a spingere per arrivare ad una fusione fra le fiere di Cesena e Forlì che, allo stato delle cose, è la soluzione migliore per “salvare” la struttura forlivese. Del resto, poi, non è la prima volta che si parla di una soluzione simile. L’ultima volta che si entrò nel merito fu alla fine del 2011 quando sul tavolo c’era una fusione a tre: Cesena, Rimini e Forlì. A far saltare il piatto fu Paolo Lucchi, sindaco di Cesena, perché non ottenne le adeguate garanzie (controproposte) per spostare Macfrut a Rimini. Dopo quasi tre anni invece le condizioni cambiarono e Macfrut fu trasferito in Riviera, operazione che garantì i fondi necessari per permettere alla struttura di Pievesestina di investire per quel rilancio che poi c’è stato.
Non altrettanto è successo per Forlì. Ed ora la principale possibilità di salvezza passa dalla fusione con Cesena che però, così a naso, in una trattativa partirebbe da una posizione di forza, ma che potrebbe essere interessata a far tornare le lancette dell’orologio al 2011 quando si parlava di un’operazione allargata a Rimini per creare un’integrazione, passaggio fondamentale anche in tutti gli ambiti dell’economia.
Una posizione condivisibile, ma chi potrebbe non essere entusiasta è il centrodestra. Non tanto per il progetto, bensì per i tempi. Fra sei mesi si voterà e a Forlì difficilmente saranno entusiasti di far entrare nel dibattito lo “smembramento” della fiera. Non a caso il sindaco di Forlì ancora non è intervenuto nel dibattito. Lo ha fatto Albert Bentivogli, segretario forlivese e vice capogruppo della Lega, dicendo anche delle inesattezze come che Cesena ha dovuto cedere Macfrut. La principale fiera cesenate non è stata venduta come è successo a Avicola (Bentivogli docet), ma solo spostata e continua ad essere di proprietà e gestita da Cesena.
Ma chi rischia di essere in grossa difficoltà è Marco Casali, probabile candidato a sindaco del centrodestra a Cesena. Nel 2014 fu un fiero oppositore del trasferimento di Macfrut. Lo fece in modo evidente. Se fosse a favore della proposta di Battistini dovrebbe riconoscere l’errore fatto anni fa. Se invece fosse contro dovrebbe ammettere che Cesena non deve aiutare Forlì, Comune amministrato dal centrodestra.
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