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Per Alice Buonguerrieri e Giorgia Meloni figure poco edificanti

Protagoniste di dichiarazioni poco affidabili

Figura poco edificante per Alice Buonguerrieri. La parlamentare di Fratelli d’Italia è stata protagonista in negativo.  Un suo intervento ieri ha scatenato la bagarre in Aula alla Camera durante il voto sull’istituzione della commissione di inchiesta sul Covid. “Fratelli d’Italia ha trascinato in tribunale Conte e Speranza per ottenere la verità ed è solo grazie alle sentenze con cui sono stati condannati che abbiamo potuto conoscere i documenti”, ha detto, scatenando le proteste dell’opposizione che l’accusavano di mentire. E’ stata più volte interrotta e il caos ha costretto il presidente di turno a sospendere la seduta. Alla ripresa, la parlamentare originaria della Valle del Savio ha aggiustato il tiro, parlando di “due sentenze del Tar in cui Conte e Speranza sono stati costretti a dare i documenti grazie a FdI”.

Uno strano modo di fare politica. Siccome nessuno pensa che la deputata della destra abbia mentito volutamente, l’unica ipotesi è quella di un errore. Ipotesi comunque altrettanto grave. Il dovere di una parlamentare è studiare l’argomento sul quale deve fare un intervento in aula. Invece tutto lascia credere che ci sia stata una gravissima improvvisazione.

Ma Alice Buonguerrieri pare essere in buona compagnia. Anche Giorgia Meloni, presidente del Consiglio, è accusata di aver fatto una figura non troppo edificante. Ieri lo ha scritto Dagospia: il 12 febbraio, in un’intervista con il TG5 su Canale 5, la presidente del Consiglio ha difeso le recenti politiche economiche del suo governo citando una statistica in particolare. Ha detto che secondo l’Ocse in Italia il reddito disponibile delle famiglie è aumentato «sei volte di più» della media degli altri Paesi.

Il dato è vero, ma per l’Italia non pare essere tutto oro quello che luccica. Almeno secondo “Pagella politica”, uno dei siti più affidabili. E’ l’unico che si occupa di politica che giudica in base ai dati reali e senza appartenenza partitica.

Innanzitutto Pagella politica spiega che l’Ocse fa riferimento al reddito lordo disponibile delle famiglie pro capite in termini reali. E’ il totale percepito dalle singole famiglie, al netto delle imposte sul reddito e sul patrimonio, e al netto dei contributi sociali. Indicatore che  tiene conto dell’andamento dell’inflazione: se aumenta più dei prezzi al consumo, il reddito reale aumenta. Se aumenta meno diminuisce»

 Questo il verdetto del sito

Al TG5 Giorgia Meloni ha detto che, secondo l’Ocse, in Italia «il reddito disponibile delle famiglie è aumentato in Italia sei volte di più di quanto sia aumentato nella media delle altre nazioni». Abbiamo verificato e la dichiarazione della presidente del Consiglio è fuorviante.

Secondo Ocse, nel terzo trimestre del 2023 il reddito disponibile delle famiglie in Italia, tenendo conto dell’inflazione, è aumentato dell’1,4 per cento rispetto al trimestre precedente, mentre in media tra i Paesi del G7 e dell’Ocse è calato. Meloni non dice però a quale periodo fa riferimento l’aumento del reddito che ha citato. Tra gli altri, sono esclusi i potenziali effetti della legge di Bilancio per il 2024, approvata a dicembre 2023.

Tra il terzo trimestre del 2022, ossia poco prima dell’insediamento del governo Meloni, e il terzo trimestre del 2023 il reddito disponibile delle famiglie in Italia è calato (-0,3 per cento).

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