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Meloni e Salvini, rapporti ai minimi storici

Il Presidente Sergio Mattarella ha ricevuto il Sen. Stefano BERTACCO e On. Arch. Fabio RAMPELLI, rispettivamente Presidente del Gruppo Parlamentare “Fratelli d’Italia” del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati,accompagnati dall’On. Giorgia MELONI, Capo della forza politica “Fratelli d’Italia” . (foto di Francesco Ammendola - Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)

Ci sono nuove ricostruzioni giornalistiche

Due indizi non fanno una prova, ma giustificano una riflessione. Nel caso specifico è giusto farla sui rapporti fra Giorgia Meloni e Matteo Salvini. Un’analisi giustificata dopo le ultime notizie di stampa. Che le cose fra i due non vadano benissimo è stato scritto a più riprese da diversi organi di informazione. Ma negli ultimi giorni pare esserci stata un’accelerazione che potrebbe portare a sviluppi clamorosi.

La notizia è stata data dal sito Dagospia e poi ripresa da Massimo Giannini nel suo consueto podcast pubblicato su repubblica.it.

Ebbene, la notizia riguarderebbe un tentativo di Giorgia Meloni di costruirsi delle alleanze per far perdere a Salvini la guida della Lega. La presidente del Consiglio gradirebbe, sempre secondo le notizie di stampa, un Carroccio più moderato e che faccia riferimento a Luca Zaia, governatore del Veneto, Massimiliano Fedriga, governatore del Veneto, o Giancarlo Giorgetti, ministro dell’Economia. 

E, se fosse possibile raggiungere questo obiettivo, Giorgia Meloni sarebbe disponibile a dare via libera al terzo mandato per i presidenti di Regione, obiettivo sia di Zaia che di Fedriga. Ma non vi saranno fughe in avanti: il via libera verrà dato solo dopo la defenestrazione di Salvini inserendo un emendamento nel disegno di legge sul riordino degli enti locali. Come si dice? Pagare moneta vedere cammello. 

Fantapolitica? Difficile rispondere. Di certo Salvini non se la passa benissimo. I sondaggi non sono buonissimi e nelle elezioni sarde è andato male. Adesso però  il mondo politico è preso dalle elezioni in Abruzzo. Si voterà il 10 marzo. L’esito sarà importante per stabilire l’umore delle coalizioni, in particolare del centrodestra che non vivrebbe benissimo un’ulteriore sconfitta, ipotesi che non può scartare. Anzi.

Comunque fino a giugno non succederà niente. Il vero banco di prova saranno le elezioni Europee. In quel caso risultati clamorosi in negativo potrebbero avere riflessi che uscirebbero da quelli legati ad un contraddittorio politico anche molto acceso. 

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