PIANGIPANE. Sorprendente rivelazione dell’edizione 2023 del festival Crossroads, la violoncellista e cantante cubana Ana Carla Maza torna in Romagna in duo col pianista Norman Peplow.
Questa volta è per il festival Ravenna Jazz, che la propone domenica 5 maggio al Teatro Socjale di Piangipane (inizio alle ore 21:30). Biglietti concerto: intero euro 15; ridotto 13.
Nata all’Avana nel 1998 (nota di colore: quando Wim Wenders era lì per girare Buena Vista Social Club), Ana Carla Maza si trova nell’ambiente giusto per coltivare quello che è comunque un talento naturale. Entrambi i genitori sono musicisti e la introducono alla pratica musicale (nel coro di bambini diretto dalla madre) sin dall’età di quattro anni. A cinque si avvicina allo studio del pianoforte con Miriam Valdés (sorella del leggendario Chucho Valdés). Inizia poi a suonare il violoncello ad appena otto anni, facendo quindi il suo esordio concertistico quando ne ha dieci. Nel 2012 si trasferisce a Parigi per studiare al Conservatorio. Ormai è chiaro che con Ana Carla le vicende musicali corrono velocemente: nel 2016 pubblica il primo disco da leader, Solo Acoustic Concert, sul quale interpreta le tradizioni musicali della sua infanzia, dalla bossa nova brasiliana all’habanera cubana. Arriva poi La Flor (2020), con i suoi ritmi latini, brani pop, armonie jazz e tecnica classica. Il successivo Bahia (2022) è un omaggio all’Avana Vecchia, con la sua pluralità di influssi musicali, colti e popolari, tipicamente cubani e cosmopoliti. Il più recente album, Caribe (2023), è un ritorno alle descargas (jam) cubane degli anni Cinquanta, con abbondanti e gioiose deviazioni verso le rumbas caraibiche, il tango argentino e un flirt con la samba e la bossa nova brasiliane.
Il violoncello per Ana Carla è infatti uno strumento che non va confinato a una specifica cultura musicale: «quello che mi piace del jazz è che non ci sono barriere, non ci sono divieti. Ed è così che vedo il violoncello, che puoi suonare come un basso jazz degli anni Cinquanta o come uno strumento ad arco classico».
Nella stessa giornata al Centro Mousiké (ore 10-13 e 14:30-16:30) si tiene anche il primo dei due seminari di “Mister Jazz” che scandiscono lo svolgimento del festival ravennate. Per “La voce strumento: suono e sperimentazione” salirà in ‘cattedra’ John De Leo, una delle voci più camaleontiche e originali della musica italiana, accompagnato da Guido Facchini al pianoforte. Rivolto non solo ai cantanti ma a tutti gli strumentisti, il seminario non riguarda esclusivamente la tecnica vocale, ma prende in esame l’esperienza artistica di De Leo, le tappe rilevanti del suo percorso, nonché gli elementi e gli incontri che hanno contribuito a formare il suo linguaggio.
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