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Sadurano: oltre 90 persone hanno partecipato alla Festa di Primavera

Un perfetto connubio fra natura, arte e creatività è il risultato della Festa di Primavera svoltasi lo scorso 25 aprile a Sadurano, promossa dall’associazione Amici di don Dario. L’iniziativa, è stata promossa anche per far rivivere lo storico evento, che parecchi anni fa don Dario Ciani organizzava, per favorire l’incontro fra la Comunità di Sadurano ed i suoi ospiti con l’intero territorio forlivese.

Il programma della festa prevedeva un’escursione a piedi su un nuovo sentiero, messo a punto dalla stessa Associazione Amici di don Dario, già mappato dal CAI di Forlì al numero 435A, che si sviluppa per circa 6 chilometri collegando Sadurano al Monte della Birra, per poi scendere al lago Favole, risalire in località Facchina, dove un tempo sorgeva il ristorante In Fattoria e chiudere l’anello rientrando a Sadurano. Alla passeggiata (durata circa 1 ora e mezzo) hanno partecipato oltre 90 persone.

E’ seguito all’interno della Chiesa di Santa Maria Assunta, il primo concerto della XXXIII edizione della rassegna Sadurano Serenade, che ha visto come protagonisti Marco Felicioni con i suoi flauti storici ed etnici e Pino Petraccia alle percussioni e al kamalengoni. Il tema del concerto “Musica migrante, suoni da Cinque Continenti” esprime a meraviglia quanto è stato comunicato tramite il linguaggio musicale: un viaggio in tutte le parti del mondo tramite brani tratti dalla cultura popolare, resi vivi da strumenti etnici, in grado di suscitare emozioni a non finire.

I flauti di legno e canna di Felicioni, esposti ed utilizzati durante il concerto, hanno dimostrato che la musica per giungere al cuore delle persone può servirsi anche di strumenti arcaici e per nulla sofisticati. Ne è esempio il fatto che lo stesso Felicioni ha eseguito un brano anche utilizzando un’ampolla di terracotta piena d’acqua, i cui suoni hanno preso vita grazie al fiato immessovi a contatto con il liquido. Particolarmente emozionante anche l’utilizzo da parte di Pino Petraccia, oltre alle percussioni, del kamalengoni, strumento a corda tradizionale dell’Africa occidentale, composto da una cassa armonica rotondeggiante coperta da una pelle di capra e da un collo di legno, a cui sono fissate le corde. Il suono emesso da questo strumento popolare ricorda quello dell’arpa.

Per tutto il pomeriggio è stato aperto il Circolo ACLI don Dario Ciani “Il Grottino”, gestito dai volontari dell’associazione Amici di don Dario, che hanno preparato gustosa piadina con salumi e bevande per i partecipanti.

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