Macfrut e Battistini Vivai dimostrano che l’agricoltura cesenate ha un futuro

Oggi l'inaugurazione della Fiera

A chi pensava che l’agricoltura cesenate avesse imboccato la strada di un irreversibile declino in 48 ore è arrivata una duplice risposta che porta a rivedere certe posizioni. Lunedì mattina a Diegaro la Battistini Vivai ha inaugurato il più grande laboratorio europeo di microriproduzione. Un investimento importante fatto a 75 anni dall’apertura di un’azienda che ha posto le basi per essere governata dalla terza generazione. Oggi a Rimini è stata inaugurata la nuova edizione di Macfrut, si tratta della 41esima e sarà un’edizione record con 1.400 espositori dislocati su 34mila metri di stand espositivi, esauriti da mesi. Gli espositori sono cresciuti del 22%, l’area espositiva del 20%. La fiera rappresenta il quadro completo della filiera ortofrutticola italiana, fortemente orientata all’export e all’innovazione, un appuntamento irrinunciabile per gli operatori di tutto il mondo. Da Cesena a Rimini il fatturato è quadruplicato, con ricadute positive di risorse per il potenziamento delle strutture fieristiche cesenati. Ma è importante perché si parlerà di ortofrutta al passo coi tempi. Perché crescente bisogno di innovazione è il tema dominante. E’ fondamentale per rispondere alle problematiche del settore: cambiamento climatico, scarso ricambio generazionale, carenza di manodopera e patologie che minano le nostre coltivazioni.

E non a caso innovazione è la parola d’ordine per Renzo Piraccini, presidente di Cesena Fiera, e Giuliano Dradi, direttore di Battistini Vivai, manager che negli anni hanno anche instaurato un reciproco e proficuo rapporto di collaborazione dimostrando che la sinergia è un aspetto fondamentale. Perché per un territorio fare sistema è importantissimo. Il modello di filiera lineare ereditato dal Novecento e ispirato alla logica fordista della massima integrazione verticale ha fatto il suo tempo. Le imprese oggi si rendono conto che se vogliono utilizzare al meglio le tecnologie e l’innovazione, devono usare le conoscenze, le prestazioni, i capitali di altri partecipanti all’ecosistema. Serve, però, un collante che tenga insieme i molti e diversi contributi che devono integrarsi. Sono le relazioni collaborative tra le imprese che, pur restando autonome, investono sulla relazione, creando un rapporto di reciproca fiducia e di condivisione dei progetti da portare avanti. E’ per questo che difendere Macfrut è stato fondamentale. 

Una passerella come quella inaugurata oggi è irrinunciabile per una zona che continua ad avere una forte vocazione agricola. E poco importa che si tenga a Rimini. La località rivierasca è uno dei tanti tasselli di una Romagna che se vuole competere in un mondo sempre più globalizzato deve muoversi compatta rinunciando a campanilismi ormai datati e che hanno motivo di esistere solo quando il confronto si sposta sullo sport. 

Questo post è stato letto 307 volte

Commenti Facebook
Avatar photo

Davide Buratti

Davide Buratti, giornalista professionista, fondatore della Cooperativa Editoriale Giornali Associati che pubblica il Corriere Romagna, di cui dal 1994 e per 20 anni è stato responsabile della redazione di Cesena. Oggi in pensione scrive di politica, economia e attualità a 360 gradi nel suo blog per Romagna Post. Per contatti utilizzate il box commenti sotto gli articoli.