CERVIA. Due miliardi e mezzo di ascolti su TikTok. Se state pensando a una pop-star, siete fuori strada.
A poter vantare questo successo sul social network amato dai giovanissimi è Piero Piccioni, il più “jazz” dei compositori che hanno lavorato per il grande schermo – dopo tutto, nel 1949 a New York riuscì a suonare con Charlie Parker e Max Roach. Domenica 30 giugno, alle 21.30 all’Arena dello Stadio dei Pini, il penultimo appuntamento del Trebbo in musica di Ravenna Festival ritorna a parlare di musica e cinema con l’omaggio all’autore di oltre 300 colonne sonore del cinema italiano, a vent’anni dalla scomparsa. Piero Piccioni, il cui nome è legato soprattutto a Francesco Rosi e Alberto Sordi, di cui fu grande amico, portò la vitale vibrazione del jazz nell’irriverente mondo della cosiddetta “commedia all’italiana” ma ha finito per influenzare anche la lounge music. Ce lo racconta il figlio Jason con l’Orchestra 014 creata proprio in tributo al padre, tra i grandi di quell’eccezionale stagione della musica tricolore che nel secondo Novecento si mise a servizio di un cinema apprezzato in tutto il mondo.
“Credo che il pionierismo sia stato il grande merito di mio padre – spiega Jason Piccioni – Ha praticamente forgiato lo stile bossanovistico all’italiana, in Camille 2000 del ’69 sperimentava un funk molto suadente e nel Caso Mattei del ’72addirittura cose vicine alla techno! All’estero il suo repertorio viene continuamente utilizzato per estrapolarne dei campionamenti. (…) L’Orchestra 014 è un progetto nato per il centenario della sua nascita, nel 2021, ripescando soprattutto il suo materiale più funk, ma anche brani celebri come Amore amore amore e Travolti da un insolito destino. Il nome richiama l’Orchestra 013, di cui mio padre era leader già durante la guerra, quando suonare jazz era proibito. Inizialmente lo faceva in piccoli club fiorentini, ma una volta a Roma, quando Kappler abbandonò la città, suonò con l’orchestra all’aperto in piazza dell’Esedra.”
Il concerto che nasce da questo progetto è un viaggio retro-futurista tra le musiche e le visioni nell’Italia del dopoguerra, dalla ricostruzione degli anni Cinquanta alla Dolce Vita, al cinema impegnato e civile, alle commedie di costume, ai polizieschi degli anni Settanta e Ottanta con la loro miscela ribollente di funk, jazz e soul psichedelico. Pianista provetto e appassionato di jazz fin dall’adolescenza, Piero Piccioni occupa un posto importante nel pantheon dei compositori che hanno contribuito a rendere il cinema italiano uno dei più amati e riconoscibili al mondo. Attivo con una certa costanza fino al principio degli Ottanta, Piccioni ha lavorato a circa 300 colonne sonore, al fianco di registi come Luchino Visconti, Vittorio De Sica, Roberto Rossellini, Mario Monicelli, Francesco Rosi, Bernardo Bertolucci, Mauro Bolognini, Alberto Lattuada, Luigi Comencini, Antonio Pietrangeli, Elio Petri, Dino Risi, Lina Wertmüller e Tinto Brass.
Alcune delle sue colonne sonore, come quelle per Camille 2000, Il dio sotto la pelle, Corpo rovente o La decima vittima di Petri, sono state riscoperte dalla Gen Z, che ama sonorità raffinate da campionare su basi hip-hop secondo l’approccio “low-fi” di cui Piccioni è considerato una sorta di guru. Già negli anni Novanta, però, fu oggetto di una riscoperta durante la stagione della cocktail music. Piccioni lavorò con un Morricone giovanissimo e insieme a lui, Trovajoli e Bacalov fondò la General Music – diventarono così anche pionieri dell’editoria musicale indipendente e costruirono un importante studio di registrazione, l’Ortophonic, oggi Forum Studios.
Info e prevendite: tel. 0544 249244 – www.ravennafestival.org
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