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80° anniversario del bombardamento del 25 agosto 1944 

Domenica 25 agosto 2024, a ottant’anni esatta dal disastroso bombardamento aereo che colpì il centro della città, la Città di Forlì ricorda quel tragico evento della seconda guerra mondiale e commemora le numerose vittime. Le iniziative sono organizzate grazie alla collaborazione tra Comune, Parrocchia di San Mercuriale e Associazione Nazionale Vittime Civili di guerra. La partecipazione alle camminate è libera e gratuita.
Il programma inizierà al mattino con ritrovo alle ore 9:00 davanti alla chiesa di San Mercuriale. Alle ore 9:16 esatte inizieranno i rintocchi delle campane che, simbolicamente saranno 75, una per ognuna delle 74 vittime civili e l’ultima per tutte le vittime di tutte le guerre. A seguire prenderà il via una prima camminata storica (la seconda è in programma alle ore 20 al termine della messa solenne a San Mercuriale) alla scoperta dei luoghi e degli edifici colpiti dalle bombe sganciate sulla città dai bombardieri di una formazione dell’aeronautica militare sudafricana che operava sotto comando britannico. Le due camminate saranno condotte da Gabriele Zelli e si snoderanno lungo corso Mazzini, via delle Torri, via Leone Cobelli, piazza Guido da Montefeltro e piazza Dante Alighieri.
 Momento centrale della giornata sarà alle ore 19:00, la Santa Messa celebrata a San Mercuriale dal Vescovo Livio Corazza e dal parroco don Nino Nicotra. Nel corso della funzione, accompagnate anche da interventi istituzionali da parte del Vicesindaco Vincenzo Bongiorno e dal Presidente dell’Associazione Nazionale Vittime civili di guerra Gisberto Maltoni, verranno presentate epigrafi con i nomi delle 74 vittime civili del bombardamento che sono state identificate attraverso una recente ricerca e che sono collocate come memoriale all’interno dell’abbazia. Questi i loro nomi: Goffredo Adinolfi (di anni 39), Giuseppe Agostini (31), Bruno Aldini (25), Elena Angeloni (23), Guglielmo Balestri (59), Domenico Bazzotti (24), Angela Benini (19), Alfiero Bertoni (19), Domenico Bonamici (62), Argenide Borgianni (45), Rina Borgianni (53), Aurelio Boschi (62), Pio Boschi (54), Aldo Bellanti Caddi (33), Don Livio Casadio (65), Lucia Castagnoli (46), Cesare Cenerini (69), Maria Carla Ciani (10), Silvano Conficoni (18), Agostino Dal Pozzo (43), Adelina De Gregorio (57), Tommaso Desi (26), Maria Giuseppina Di Lallo (19), Cesare Domeniconi (62), Igino Dradi (18), Malvina Fabbri (36), Giovanni (Nino) Fattovich (52), Adolfo Fiorini (43), Lidia Garavini (26), Bruno Giacometti (40), Gino Giunchi (21), Livio Grilli (59), Fabriana Guberti (24), Claudia Guidelli (28), Amedea Lancia (28), Carlo Lelli (41), Maria Mallia (47), Dino Maltoni (32), Giuseppe Masotti (76), Giovanni Mazza (49), Assunta Micheletti (69), Alessandro Milandri (54), Mario Milandri (38), Miriam Milandri (5), Aristide Miserocchi (36), Guido Monti (26), Italina Nardi (29), Vittorio Nesi (19), Palerma Orlati (22), Silveria Paolini (52), Aurelio Partiseti (46), Florinda Poli (86), Augusta Ravaioli (65), Pietro Ravaioli (57), Ugo Romboli (69), Erminia Rusticali (47), Verdiana Sansavini (40), Iolanda Santolini (39), Nello Siboni (21), Ferruccio Silimbani (47), Maria Solinas (79), Mario Spazzoli (38), Elena Starni (?), Giulio Sughi (59), Mario Tartagni (15), Nicola Tassi (38), Evelina Tumidei (56), Primo Versari (59), Viscardo Vespignani (44), Remo Vestrucci (33), Renzo Vischi (7), Ermanno Zanini (33), Sauro Zannoni (19), Lina Zoli (22). Al termine della funzione e della cerimonia, alle ore 20:00, prenderà il via la seconda camminata storica.

Il bombardamento del 25 agosto 1944
A poco più di tre mesi dal primo devastante bombardamento su Forlì, avvenuto il 19 maggio 1944, che aveva avuto come tragico esito 140 morti e 450 feriti, la città visse un’altra giornata sanguinosa il 25 agosto di ottant’anni fa quando i bombardieri dell’esercito alleato colpirono il cuore della città provocando circa un centinaio di morti, fra civili e militari, e alcune centinaia di feriti. Era un venerdì, giorno di mercato, e il centro cittadino, nonostante la gravissima carenza di generi di prima necessità e di altri prodotti, era affollato. Proprio quelle ore le forze dell’Ottava Armata Britannica avevano fatto scattare l’offensiva britannica contro la difensiva nazista, la Linea Gotica, che dall’altezza di Cattolica teneva la testa dell’Appennino fino alla Versilia. Mentre le truppe inglesi di terra cercavano di sfondare le trincee tedesche all’altezza della costa, l’aviazione doveva tagliare le comunicazioni stradali e ferroviarie e danneggiare il nemico. Alcuni componenti di una formazione sudafricana pur avendo come obiettivo i raccordi della ferrovia e la stazione, sbagliarono bersaglio colpendo piazza Saffi e le zone circostanti. I primi bombardieri apparvero all’orizzonte alle 9.16, sganciando a riprese consecutive il loro carico di distruzione. Nell’occasione vennero colpiti anche le zone di corso Mazzini, edifici in via Leone Cobelli, lo stabilimento Bonavita, che occupava tutta l’area dell’attuale piazza Guido da Montefeltro, il Palazzo del Vescovado, la Tipografia Raffaelli, il Duomo. In via delle Torri subirono enormi danni la sede dell’Amministrazione Provinciale, il Teatro Apollo, le case delle famiglie Fuzzi e Manoni (incredibilmente si salvò il glicine Manoni e ciò fu visto come simbolo della resistenza dei cittadini forlivesi alle avversità della guerra).
In piazza Saffi subirono danni il palazzo municipale, il Palazzo degli Uffici Statali, le Poste, Palazzo Paulucci de Calboli, la Chiesa del Suffragio. La tragedia più grave si consumò sul sagrato di San Mercuriale e di fronte al campanile: fatalità volle che molti si fossero rifugiati nell’intercapedine fra la chiesa e la torre campanaria e che una bomba sia caduta proprio nei pressi, facendo scempio.
Monsignor Giuseppe Prati (il popolare don Pippo), parroco della millenaria abbazia, trascorse l’intera giornata a raccogliere brandelli di carne umana sui muri e sul selciato della piazza, per poi dare loro pietosa sepoltura in una fossa comune allestita al Cimitero Monumentale.
Nel pomeriggio, verso le 16,30, in piazza scoppiò una bomba rimasta inesplosa, determinando il danneggiamento del monumento ad Aurelio Saffi, che nei giorni successivi fu smontato e riposto in un deposito comunale. Fu ricollocato nello stesso posto nel 1961, dopo un’accurata operazione di restauro, come a significare che a distanza di 17 anni poteva dirsi conclusa l’opera di ricostruzione.
Segni del devastante bombardamento sono ancora visibili sulla facciata dell’edificio che un tempo al piano terra ospitava il Bar Roma. Nella stessa giornata, sulle 15.45, un ulteriore bombardamento colpì la zona del Foro Boario, di Coriano e altre zone del territorio comunale.
Forlì fu soggetta a tantissimi bombardamenti alleati e anche uno da parte nazista. “Solo nel 1944 – scrive Antonio Mambelli nel ‘Diario degli avvenimenti in Forlì e Romagna dal 1939 al 1945’ – Forlì ha subito 1.022 allarmi aerei, 79 bombardamenti, 87 spezzonamenti e 57 azioni di mitragliamento. Abbiamo avuto 470 morti in battaglia o in prigionia, 271 civili deceduti e 676 feriti, 230 partigiani uccisi. Scuole, chiese, fabbriche, palazzi e case gravemente danneggiati. È stata una lunga notte …”.
Le zone più bersagliate furono l’aeroporto e la zona dello scalo ferroviario. I tre bombardamenti maggiori, quelli che causarono centinaia di vittime e feriti, oltre a distruzioni devastanti, furono quelli alleati del 19 maggio e 25 agosto e quello nazista del 10 dicembre 1944 sulla chiesa di San Biagio e la zona di via Merenda e Corso Diaz.

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