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“Nephesh. Proteggere l’ombra” chiude il Prologo della Stagione ravennate

RAVENNA. Cosa resta dopo la morte? Quali pensieri ci assalgono, quando varchiamo la soglia di un cimitero? Cosa cerchiamo, di vivo, tra i morti?

Sono queste le domande che si sono posti Alessandro Renda, attore delle Albe, e Tahar Lamri, scrittore, e che stanno alla base del progetto Nephesh – proteggere l’ombra, una performance che affronta il tema della precarietà della vita. 

“Ognuno, in base alle proprie credenze, esperienze personali e culturali, percepisce il lutto in modo diverso – spiegano Lamri e Renda -. In un mondo contemporaneo in cui si tende sempre più ad allungare la vita, rifiutando l’inevitabilità della morte, si rischia però di abbandonarsi alla paura del dolore e della finitezza delle cose. Il cimitero si mostra allora come lo spazio sicuro in cui accettare e accogliere questa fase dell’esistenza con la dovuta lucidità. Il cimitero, oltre a essere un luogo di memoria, di preghiera, di riflessione sulla transitorietà della vita umana, rappresenta quell’incontro tra passato e presente, tra vita e morte”. 

Lo spettacolo nasce da una richiesta di Azimut e viene realizzato in collaborazione con l’Amministrazione comunale. “Come Azimut – osserva il presidente della Società, Marco Turchetti – siamo impegnati da sempre ad offrire i migliori servizi al Comune, che è il nostro committente, e soprattutto ai cittadini, che ne usufruiscono direttamente. Riteniamo sia giunto il momento di vivere il cimitero non solo come luogo di memoria, ma anche di arte, cultura e identità collettiva. NEPHESH – Proteggere l’ombra rappresenta un invito a esplorare gli angoli più interessanti e suggestivi del cimitero attraverso un percorso che ci spingerà a farci tante domande e a tentare di trovare qualche risposta. La sfida è riscoprirne la funzione sociale e culturale collettiva, come luogo di incontro, conoscenza e scambio tra culture e generazioni”.

Un gruppo di 20 spettatrici e spettatori, muniti di cuffie e dispositivi di riproduzione sonora, viene accompagnato in un percorso tra tombe e lapidi, polvere e ombre, iscrizioni e sculture presenti nel cimitero. Si tratta di un tempo di ascolto per riflettere sui legami che uniscono le persone e la memoria, intrecciare riflessioni e racconti di vita e di morte e sul tempo che abbiamo a disposizione.

La drammaturgia sonora è sia guida, sia voce interiore che conduce tra zone monumentali e luoghi più nascosti e segreti. Una camminata allo stesso tempo collettiva e introspettiva, che offre visioni sulla morte provenienti da diverse culture o credenze religiose o da celebri passi letterari e filosofici che hanno esplorato il tema. 

NEPHESH – proteggere l’ombrasi svolge al tramonto, anche durante le consuete aperture del cimitero, senza recare alcun disturbo alle funzioni o frequentazioni, trattandosi di un evento silenzioso. 

La camminata è anche un’occasione per interrogarsi sul potere delle fotografie e sulla nostra relazione con oggetti e cose, sull’architettura e le sue evoluzioni, sul profondo legame tra il cimitero e la città, sulla necessità di apprezzare appieno il tempo che abbiamo e le relazioni che coltiviamo, perché se forse possiamo svelare il mistero della morte è proprio attraverso la capacità di integrarla con la vita.

Lo spettacolo è in programma da lunedì 7 a domenica 20 ottobre alle ore 17:00. Performance itinerante, posti limitati, prenotazione obbligatoria. Durata 100 minuti. Il cimitero di Ravenna si trova in via Cimitero 166.

BIGLIETTI

I biglietti sono in vendita sul sito Ravenna Teatro, al link https://ravenna.tm.vivaticket.com/biglietteria/listaEventiPub.do?idOwner=86172&codice=fuoriprogramma

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