
RAVENNA. Venerdì 7 marzo, alle 21 al Teatro Rasi La Stagione dei Teatri ospita lo spettacolo “Mulinobianco. Back to the green future” di Babilonia Teatri.
Due bambini, soli, sulla scena, interrogano un pubblico di adulti sul tema cruciale dell’ambiente. La terra collasserà a breve a causa del surriscaldamento? L’avanzata dei deserti raggiungerà all’improvviso il nostro pianerottolo? L’isola di plastica presente nell’oceano Pacifico diventerà davvero meta di vacanza? Due bambini che lanciano proclami e provocazioni. Vanno avanti e indietro sul palco e nel tempo. Contrappongono la fine e l’inizio: un Eden perduto e lontano, verso il quale nessuno di noi vorrebbe tornare, e un tramonto che ci spaventa, ci attrae e ci inghiotte.
Spiegano i registi Enrico Castellani e Valeria Raimondi: “Viviamo un mondo in cui sembra impossibile trovare un equilibrio tra naturale e artificiale. Quasi che questa dicotomia sia impossibile da gestire. Da una parte la modernità, le fabbriche, gli elettrodomestici, i prodotti e i veleni chimici, i sapori e gli odori riprodotti in laboratorio, la tecnologia… dall’altra le tradizioni da riscoprire, l’orto da coltivare dietro casa, il biologico, il biodinamico, la vacanza wild, la marmellata fatta in casa… Noi ci troviamo nel mezzo, ognuno col suo grado di consapevolezza e di ignoranza. Viviamo sotto il fuoco incrociato di notizie allarmanti e catastrofiche che fatichiamo a gestire. Notizie rispetto alle quali non sempre sappiamo come comportarci. Il più delle volte ignoriamo, in certi casi per scelta, in altri perchè informarsi è complesso, farsi un’opinione è complesso, essere coerenti è complesso. Partiamo da una serie di domande, che non possono nemmeno essere definite provocazioni, perchè sono interrogativi reali, che ci accompagnano e ci assillano, a cui rivolgiamo attenzione a volte e che fingiamo di non udire altre, per costruire uno spettacolo che condivida col pubblico le nostre domande. Per approfondire temi e qustioni che ci sono cari. Che non crediamo abbiano una sola risposta, ma che non possiamo accantonare per questa ragione”.
Uno spettacolo di Enrico Castellani e Valeria Raimondi, drammaturgia Daniele Villa, con Ettore Castellani e Orlando Castellani e con Valeria Raimondi, Enrico Castellani, Luca Scotton, disegno luci Marco Santambrogio, costumi Ettore Lombardi, suono Simone Arganini, coreografia Giulio Santolini, produzione Babilonia Teatri, La Corte Ospitale coproduzione Operaestate Festival Veneto in collaborazione con Dialoghi – Residenze delle Arti Performative a Villa Manin 2021 con il contributo di Centrale Fies, La Corte Ospitale, Armunia e con il sostegno di Mic, Regione Toscana, Fondazione CR Firenze.
Le abbonate e gli abbonati che ancora non hanno scelto questo spettacolo possono acquistare il biglietto al costo di 10 euro.
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