Cesena cambia volto, Truimp sempre più autoritario e il perché dell'uscita di Giorgia Meloni su Ventotene
Due notizie hanno tenuto banco questa settimana a livello locale. Una è l’allarme lanciato dal Sap sulla chiusura della sala operativa del commissariato di Cesena, decisione contro la quale ha preso posizione anche Enzo Lattuca, sindaco di Cesena, definendola “Opzione assurda e irricevibile”. Ed ha ragione quando dice che non porterebbe alcun beneficio delegare tutte le richieste di intervento alla Questura di Forlì. Ed è strano che questo possa avvenire nel momento in cui Cesena diventa co-capoluogo e nell’area del Caps sta nascendo il nuovo commissariato.
L’altra notizia riguarda la presentazione della nuova circonvallazione di Calabrina. Per ora è solo sulla carta e anche solo parzialmente. Per i lavori si dovrà attendere almeno il 2031, quando in quella zona dovrebbe essere operativo il nuovo ospedale. Quindi ci sarà un nuovo volto della città. Probabilmente quello definitivo per decenni. Nel frattempo c’è tutto il tempo (sei anni) per organizzarsi in maniera adeguata. Soprattutto dal punto di vista della sicurezza stradale. Non va poi dimenticato che in zona lieviteranno anche due importanti impianti sportivi: Martoranello e Villa Chiaviche.
Uno degli argomenti della settimana però è senza dubbio la polemica legata alle dichiarazioni di Giorgia Meloni sul manifesto di Ventotene. E’ passata come provocazione, ma l’impressione è che la presidente del Consiglio non fosse interessata all’opposizione, ma a Benigni. Tutto lascia credere che conoscesse il testo dell’intervento fatto mercoledì sera su Rai Uno dal comico fiorentino nella seguitissima trasmissione (circa quattro milioni e mezzo di spettatori). Tanti i passaggi significativi ed uno era proprio sul manifesto di Ventotene. Su come era nato e sul significato. Ed allora Giorgia Meloni ha voluto fare quella uscita. Se avesse voluto rivolgersi all’opposizione lo avrebbe fatto al Senato il giorno precedente. Invece ha aspettato l’imminenza con le parole di Benigni.
Ci sono poi le notizie che arrivano dagli States e dall’iperattivismo di Donald Trump, presidente Usa. Significativo il titolo di Huffingtonpost di giovedì: Trump svuota il Dipartimento dell’Educazione. E ogni giorno sposta l’asticella del suo potere più in là. Secondo il quotidiano online il presidente smantella quello che considera un “covo liberal” e vorrebbe abolirlo. Intanto aumentano i casi di studenti e studiosi fermati per le loro posizioni politiche, con scontri sempre più aperti fra la Casa Bianca e i giudici. Se consideriamo che stiamo parlando di quella che è considerata la sentinella del mondo è logico essere molto preoccupati per questa deriva autoritaria.
Questo post è stato letto 71 volte