
Ci sono frasi che non passano inosservate. Come quella di Meryl Streep: la felicità è arrivata quando ho smesso di cercarla negli altri e l’ho trovata in me stessa. La vita non si ripete. E io ho intenzione di viverla. Ma a far riflettere ancora di più è un passo della descrizione dello scrittore Francesco Vidotto nella controcopertina del volume Onesto. Era un manager di grandi aziende, ma la sua vita è cambiata quando ha capito una cosa: “l’orologio più prezioso è quello che puoi permetterti di non portare”, la ricchezza più grande che ciascuno di noi ha è il tempo.
E’ vero. Il tempo è una ricchezza inestimabile, ma ce ne accorgiamo troppo tardi e, soprattutto, perché non sempre è possibile fare una scelta di vita. Spesso perché dopo aver fatto sacrifici per istruirsi ci si ritrova a fare turni massacranti e sempre più pagati pochissimo, circolo vizioso dal quale è impossibile uscire. Ma in quell’ingranaggio restano intrappolate anche persone con condizioni diverse. Soprattutto per ambizione e sete di potere senza rendersi conto che così facendo si perde la vita che c’è oltre il lavoro. Quella che permette di usare quel tempo “liberato” per capire chi sei e quali sono le tue passioni.
Ma è altrettanto vero che, nella stragrande maggioranza dei casi, che a certe conclusioni ci si arriva in età matura e quando c’è una solidità finanziaria, condizione che facilita certe riflessioni. Del resto se si è svincolati dalla necessità di far quadrare i conti possiamo svicolare da regole che non condividiamo o da scelte e comportamenti controvoglia. E’ allora che si capisce che il tempo è un bene immateriale che non si misura con gli orologi, ma con il benessere. Assieme alla felicità e alla salute è uno di quei beni per cui non esiste prezzo. In alcune tradizioni orientali, la ricchezza è misurata dal tempo libero che si ha a disposizione per se stessi. Per apprezzarlo però bisogna vivere con le persone giuste, facendo quello che ci fa star bene. E riappropriarsi dei propri spazi.
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