16 Aprile 2025
meloni

Secondo la narrazione il mondo (o quantomeno l’Europa) è in fremente attesa dell’esito dell’incontro tra Giorgia Meloni e Donald Trump. La presidente del Consiglio e il presidente degli Stati Uniti si vedranno giovedì per disquisire dei dazi. In Italia non si parla d’altro. E pensare che di argomenti da trattare ce ne sarebbero e forse altrettanto importanti. 

La notizia positiva è che un’agenzia di rating ha migliorato il rating italiano. Secondo Giorgetti, ministro dell’Economia, S&P ha premiato la serietà del governo. E’ indubbio che sia stata apprezzata la politica economica, imperniata su crescita della pressione fiscale e sul contenimento della spesa. Strategia che in un passato più o meno recente Giorgia Meloni ha sempre criticato alzando anche i decibel della voce. 

Sulla pressione fiscale gli ultimi dati sono impietosi. Lo rileva una nota Istat. Nel quarto trimestre del 2024 ha toccato quota 50,6%, in aumento di 1,5 punti percentuali rispetto al quarto trimestre del 2023. Alla luce di quel dato la pressione fiscale nel 2024 si è attestata al 42,6% del pil, registrando un incremento di 1,2 punti percentuali rispetto al 2023.

Ma le brutte notizie non sono finite. Nel quarto trimestre 2024 il reddito disponibile lordo delle famiglie consumatrici è diminuito dello 0,1% rispetto al trimestre precedente. Nello stesso periodo poi il potere d’acquisto è sceso dello 0,6%, a fronte di un aumento del deflatore implicito dei consumi delle famiglie dello 0,5%.

C’è poi il profondo rosso della produzione industriale. Se ne parla poco, ma è pesante. Nel 2024 ha subito un calo del 3,5 per cento. Ma non è tutto. In febbraio, sempre secondo l’Istat, c’è stato un nuovo calo importante (meno 2,7), il venticinquesimo consecutivo. Si sono salvati solo tre settori: alimentari, legno e carta. Il problema è che tutto questo non è legato ai dazi. Quindi la speranza è che Giorgia Meloni dagli States riesca a portare a casa risultati importanti. Ma sarebbe utile che trovasse anche la chiave per dare una risposta alle difficoltà sottolineate dall’Istat perché senza una veloce inversione di tendenza il paese riesca di avere pesanti ripercussioni.

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